IL DONO SETTIFORME – 3a parte

Catechesi del Parroco

IL CONSIGLIO
 

Il Consiglio è il dono che dà la capacità di prendere giuste decisioni e di portarle a compimento, ma è anche accoglienza del disegno di DIO nella propria vita. Le scelte del cristiano devono essere in sintonia con il progetto di Dio, e pertanto richiedono un supplemento di luce interiore. Dinanzi alle difficoltà occorre pregare con il salmista: “” Mostrami Signore, la tua via, perchè nella tua verità io cammini; donami un cuore semplice che tema il tuo nome. Ti loderò, mio Dio, con tutto il cuore, e darò gloria al tuo nome per sempre “” (Sal 85, 11-12).
Il Consiglio però, prima di essere dono per orientare le scelte dell’uomo, è il progetto di Dio per la salvezza di ogni persona umana, progetto portato a compimento da Gesù Cristo, il “consigliere ammirabile”.
” Il dono del Consiglio è il tocco dello Spirito che ci aiuta e ci rende capaci, quasi per istinto soprannaturale, di giudicare con prontezza, alla luce della Parola del Signore, ciò che è giusto fare nelle situazioni della nostra vita. Con il dono del Consiglio lo Spirito di DIO semplifica al massimo il cammino spirituale e imprime un’agile direzione al nostro impegno cristiano. “”
Il dono del Consiglio apre il cuore alla mansuetudine e alla misericordia.
Con la mansuetudine si accompagna la soavità e la dolcezza nei rapporti interpersonali; con la misericordia si impara ad accogliere e ad amare i poveri e quanti hanno bisogno del nostro aiuto. Il dono del Consiglio aiuta il credente a crescere nella carità e a essere misericordioso per ottenere misericordia da DIO nella linea della beatitudine evangelica: “” BEATI I MISERICORDIOSI, PERCHE’ OTTERRANNO MISERICORDIA. “”

LA FORTEZZA

Scegliere il progetto di DIO nella propria vita richiede coraggio, forza d’animo, perchè…” il regno dei cieli soffre violenza, e i violenti se ne impadroniscono.” (Mt 11, 12)
Il dono della Fortezza è la virtù della parresìa, cioè del coraggio di ”dire tutto” per testimoniare CRISTO, sino al martirio.
La forza di DIO si rivela nella debolezza dell’uomo: ”ciò che vi è di debole nel mondo, ecco ciò che DIO ha scelto per confondere i forti”. (1Cor 1,27). Infatti, DIO ama scegliere persone deboli e umili per portare a compimento i suoi progetti di salvezza.

Sceglie Maria, la madre del Signore, la più umile e la più santa. Sceglie Mosè, un balbuziente (Es 6,12), il piccolo Davide (1Sam 16,7), Gedeone per vincere i Madianiti (Gdc 7), Giuditta per sconfiggere Oloferne (Gdt 9, 10-11). La comunità dei credenti è composta di gente povera, semplice, debole:” Considerare la vostra chiamata, fratelli! Non ci sono tra voi molti nobili. Ma Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i forti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è nulla per ridurre al nulla le cose che sono” (1Cor 1,26-28).

Questo paradosso si manifesta in maniera unica nel mistero dell’incarnazione (Fil 2,7) e della passione (1Cor 1,18), dove la debolezza di Cristo è epifania della potenza di Dio. Dalla Pasqua del Signore, lo Spirito santo si manifesta nella Chiesa come ‘forza’ che spinge i discepoli all’evangelizzazione e alla testimonianza.
La Pentecoste è l’irruzione nella storiadella potenza di Dio (Lc 24, 49; At 1,4-8), è la forza che trasforma la vita dei credenti: gli stessi apostoli si trasformarono da paurosi a testimoni coraggiosi sino al martirio. Il dono della fortezza è dato in vista della carità. Spesso la carità, per essere vissuta coerentemente e senza alcun compromesso, si fa eroismo, matirio senza spargimento di sangue nella quotidianità dei piccoli gesti d’amore