CANTICO DI ZACCARIA

News

Benedetto il Signore, Dio di Israele,*
perché ha visitato e redento il suo popolo
e ha suscitato per noi una salvezza potente*
nella casa di Davide suo servo,
come aveva promesso*
per bocca dei suoi santi profeti di un tempo,
salvezza dai nostri nemici*
e dalle mani di quanti ci odiano;
così Egli ha concesso misericordia ai nostri padri*
e si è ricordato della sua Santa Alleanza,
del giuramento fatto ad Abramo nostro padre*
di concederci, liberati dalle mani dei nemici,
di servirlo senza timore in santità e giustizia*
al suo cospetto per tutti i nostri giorni.
E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo,*
perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,
per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza*
nella remissione dei suoi peccati,
grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio,*
per cui verrà a visitarci dall’alto un sole che sorge,
per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre*
e nell’ombra della morte,
e dirigere i nostri passi*
sulla via della pace.

Maria nel canto del Magnificat

News Scritti mariani

Maria, una ragazzina di poco più di quindici anni, affronta i pericoli della strada, il pericolo delle dicerie pubbliche, il pericolo che affronta chi sa di scavalcare certi moduli di comportamento che non permettono a una ragazzina scelte così audaci, va a mettersi al servizio di una sua parente, di sua cugina, della gente.
Ecco perchè Maria la invochiamo come serva del mondo.
Noi oggi la invochiamo come serva di Dio e serva del mondo. Ci faccia diventare più servi di Dio e più seguaci del Vangelo; ci faccia entrare nella logica fortissima del Vangelo che è logica di audacia. Non è la logica dell’appiattimento, della rassegnazione, del lasciar fare agli altri.
Maria non è una donna rassegnata!

C’è un passo molto bello di un’omelia che San Giovanni Paolo II propose in un santuario messicano. Il papa dice che Maria è la donna che non si rassegna alle condizioni difficili del suo popolo. Infatti, quando raggiunge Elisabetta, di cosa parla, cosa canta? Lo ascoltiamo nel Magnificat.

Parla di rovesciamenti: troni che cadono, poveri che salgono; quanti sono vilipesi, schiacciati, affamati, vengono ricolmati di beni; coloro che invece si sentono forti, potenti, che pensano di avere arbitrio ed egemonia sui poveri, vengono catapultati dalle loro posizioni di prestigio.
La Madonna parla di rovesciamenti, di cambio rivoluzionario. Capite!
Maria è tutt’altro che una donna rassegnata. Questa è la logica del Vangelo: essere servi del Signore significa essere eversivi, persone scomode anche all’interno della comunità cittadina; persone che cioè danno fastidio, che disturbano il manovratore.
Entrare nella logica del Vangelo, essere servo del Signore, essere uomo di preghiera significa essere sempre difficilmente omologabile alla struttura: spina conficcata nel fianco della buona coscienza pubblica.

Essere credente come Maria, servo del Signore come Maria, significa essere guardato con sospetto da parte di tutti, perché….<<non si sa mai questo dove va a parare>>
Invece noi pensiamo che essere uomo di preghiera significhi acquattarsi nel perimetro di una chiesa, nel calore di una stanzetta, accanto a una brace d’inverno, e recitare il Rosario.
Che ci vuole, perché alimenta la fede, la speranza e la carità, ma non esaurisce tutta la nostra vita di fede, di speranza e di carità.

Ecco, serva di Dio: <<ORA>> cioè prega; ma poi <<LABORA>>: mettiti al servizio.

La Vergine Santa dia a tutti noi questa grande capacità di metterci al servizio degli altri, dei fratelli, senza aspettarci nulla, neppure il ”grazie”: si, perché qualche volta i nostri servizi in favore dei fratelli sono più per smania di passerella, di proscenio, di palcoscenico; sono un apparire perché si dica che siamo bravi, che siamo presenti, che siamo attenti al bisogno altrui. E’ vero, qualche volta succede!

Don Tonino Bello

Solenni Festeggiamenti in onore di Maria SS. delle Grazie

Attivita parrocchiali News

Fratelli carissimi,
anche quest’anno lo Spirito Santo ci convoca, come Chiesa e come figli, ai piedi di Maria Madre delle Grazie per poter magnificare, insieme con Lei, il Signore della Vita per tutti i benefici ricevuti durante quest’anno pastorale. Mediante l’itinerario spirituale di preparazione alla Solennità liturgica della Madonna delle Grazie, vogliamo imparare dalla Vergine Santa, camminando sulla via della Santità e come Lei fare della nostra vita un canto di lode per divenire sempre più testimoni credibili del Signore Risorto, Vivo in mezzo a noi. Con Lei e per mezzo di Lei, vogliamo cantare ” di generazione in generazione” la grande bontà di Dio che ha fatto di tutti noi battezzati la ‘stirpe eletta’, il sacerdozio regale, la nazione santa, il popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere meravigliose di Lui che ci ha chiamato dalle tenebre alla Sua ammirabile luce….” Accompagnati da Maria nostra Madre, vogliamo lasciarci raggiungere dallo sguardo amante di Dio, approfittando di questo speciale tempo di ‘GRAZIA’ e di conversione che ci viene offerto dal Solenne Novenario. Non permettiamo che questo tempo di GRAZIA passi invano e lasciamoci accompagnare da Maria verso il Cristo suo Figlio, sorgente di Vita Nuova!

scarica programma > programma-festeggiamenti.pdf

Papa Francesco: ‘II Giornata mondiale dei poveri’

Presentato il Messaggio di Papa Francesco per la II Giornata mondiale dei poveri, che sarà celebrata il 18 novembre 2018. “Questo povero grida e il Signore lo ascolta” è il tema di quest’anno. Il testo porta la data del 13 giugno, festa di S. Antonio Patrono dei poveri e si sviluppa, ispirandosi al versetto del Salmo 34 scelto come tema, intorno a 3 verbi: “gridare”, “rispondere” e “liberare”. “Nessuno – scrive Francesco – può sentirsi escluso dall’amore del Padre, specialmente in un mondo che eleva spesso la ricchezza a primo obiettivo e rende chiusi in sé stessi”. Per riconoscere la voce dei poveri, aggiunge il Papa, abbiamo bisogno di silenzio. “Se parliamo troppo noi – ammonisce – non riusciremo ad ascoltare loro. Spesso, ho timore che tante iniziative pur meritevoli e necessarie, siano rivolte più a compiacere noi stessi che a recepire davvero il grido del povero”. “La sollecitudine dei credenti – aggiunge ancora – non può limitarsi a una forma di assistenza – pur necessaria e provvidenziale in un primo momento –, ma richiede quella «attenzione d’amore» (Evangelii gaudium, 199) che onora l’altro in quanto persona e cerca il suo bene”. In conclusione del testo l’invito a celebrare la Giornata del 18 novembre come “momento privilegiato di nuova evangelizzazione”. “I poveri ci evangelizzano, – conclude Francesco – aiutandoci a scoprire ogni giorno la bellezza del Vangelo. Non lasciamo cadere nel vuoto questa opportunità di grazia”.

Art. tratto da CEI News

Per il programma la Diocesi di Aversa si è organizzata in questo modo:
http://www.diocesiaversa.it/i-giornata-mondiale-dei-poveri/

« La verità vi farà liberi (Gv 8,32)

Documenti Vaticani News

MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
PER LA 52ma GIORNATA MONDIALE
DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI

Cari fratelli e sorelle,

nel progetto di Dio, la comunicazione umana è una modalità essenziale per vivere la comunione. L’essere umano, immagine e somiglianza del Creatore, è capace di esprimere e condividere il vero, il buono, il bello. E’ capace di raccontare la propria esperienza e il mondo, e di costruire così la memoria e la comprensione degli eventi. Ma l’uomo, se segue il proprio orgoglioso egoismo, può fare un uso distorto anche della facoltà di comunicare, come mostrano fin dall’inizio gli episodi biblici di Caino e Abele e della Torre di Babele (cfr Gen 4,1-16; 11,1-9). L’alterazione della verità è il sintomo tipico di tale distorsione, sia sul piano individuale che su quello collettivo. Al contrario, nella fedeltà alla logica di Dio la comunicazione diventa luogo per esprimere la propria responsabilità nella ricerca della verità e nella costruzione del bene. Oggi, in un contesto di comunicazione sempre più veloce e all’interno di un sistema digitale, assistiamo al fenomeno delle “notizie false”, le cosiddette fake news: esso ci invita a riflettere e mi ha suggerito di dedicare questo messaggio al tema della verità, come già hanno fatto più volte i miei predecessori a partire da Paolo VI (cfr Messaggio 1972: Le comunicazioni sociali al servizio della verità). Vorrei così offrire un contributo al comune impegno per prevenire la diffusione delle notizie false e per riscoprire il valore della professione giornalistica e la responsabilità personale di ciascuno nella comunicazione della verità.

Continua….