Vangelo – PRONTI E LIBERI PER LA CHIAMATA DI DIO

Vangelo

Seguire Cristo esige una decisione risoluta, come quella del profeta Eliseo che lascia immediatamente tutto per mettersi al servizio di Dio. Ma è anche un cammino di libertà, perché sotto l’azione dello Spirito si diventa forti e capaci di prendere su di sé ogni giorno la propria croce, come ha fatto il Maestro. Oggi ricorre la Giornata per la carità del Papa.

Nella liturgia di oggi ci vengono presentati tre casi di vocazione per indicarci che cosa è richiesto al discepolo del Signore: nella prima lettura, con la chiamata di Eliseo, viene espressa l’urgenza della sequela: quando il Signore chiama e invita alla missione, non si può guardare indietro fermandosi alle proprie sicurezze materiali o psicologiche. Occorrono prontezza e abbandono alla provvidenza di Dio, unica vera sicurezza. San Paolo, nella seconda lettura, invita a riflettere sul fatto che la vocazione cristiana è per la libertà autentica e per la vita secondo lo Spirito; tutto ciò conduce a liberarsi da ogni egoismo carnale per vivere nell’amore fraterno autentico. Di conseguenza, i parametri che il discepolo di Cristo deve assumere non possono essere quelli del successo umano, della risposta immediata e plaudente, ma devono essere piuttosto quelli della pazienza e della benevolenza, capaci di suscitare gli interrogativi necessari alla conversione. Nello stesso tempo, tuttavia, chi si mette a servizio del Vangelo deve incamminarsi con Cristo “con il volto duro”, senza rimpianti o volta faccia, ed essere libero per il regno di Dio. (La Domenica)

NATIVITA’ DI SAN GIOVANNI BATTISTA

Celebrazioni&Solennità

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Ti saluto, o Santo Precursore, lucerna ardente che ha preceduto il Sole divino, perché eccellente, fra i giusti, nella santità, hai meritato l’angelico annunzio della tua concezione.
Tu che sei stato eroico in tutte le virtù, ottienimi da Dio che dopo averti imitato, possa con te godere nella gloria del Cielo.
Padre nostro, Gloria al Padre…

Vangelo – Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo

Celebrazioni&Solennità

Celebriamo oggi la seconda tappa di “distensione spirituale” che la Chiesa ci propone, dopo aver celebrato il mistero pasquale del Signore dispiegato in cinquanta giorni: la solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo. Non si tratta di una duplicazione del Giovedì Santo, perché oggi la liturgia della Chiesa concentra la sua attenzione sull’adorazione che ogni cristiano deve avere per l’Eucaristia, sommo bene e vita di tutta la Chiesa. Abramo, che aveva già dimostrato la sua disponibilità all’alleanza con Dio, è ora introdotto da Melchìsedec al culto di Dio imparando così a benedire il Signore e a ricevere da lui benedizione e amore (I Lettura). Il calice della benedizione offerto, come ci ricorda san Paolo, apre il discepolo del Signore alla vera fraternità, che supera ogni forma di divisione umana e di ceto sociale (II Lettura). E Gesù, nel Vangelo, moltiplica il pane e il pesce, dividendoli fra tutti coloro che sono presenti per ascoltare la sua parola, mostrando così che la sequela del Signore non è mai sterile, ma produce la sazietà dello spirito e apre alla condivisione (Vangelo).

Vangelo – Solennità della Santissima Trinità

CREDO IN UN SOLO DIO, NON IN UN DIO SOLO

I mistero della Santissima Trinità è la più grande rivelazione che Gesù ha fatto alla sua Chiesa. «Lo Spirito della verità», guidandoci «a tutta la verità» (Vangelo), ci ha fatto conoscere che “Dio è Amore”. E l’Amore, per sua natura, è comunione e dono. La Trinità è semplicemente relazione d’amore infinito: il Padre ama il Figlio, il Figlio ama il Padre e questo amore è lo Spirito Santo. Possiamo perciò benissimo affermare che “in principio era l’Amore”. Per amore Dio ha creato l’universo. Per amore ha creato l’umanità, «ponendo le sue delizie tra i figli dell’uomo» (I Lettura). Per amore si è fatto carne in Gesù di Nazareth. E questo amore «è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato» (II Lettura).
Dante Alighieri chiude la sua Divina Commedia con «l’Amor che move il sole e le altre stelle». Purtroppo, però, questo Amore eterno e potentissimo a volte deve arrendersi dl fronte a un cuore incallito nel male, ostinatamente chiuso in sé stesso. E tu? Non confondere il vero Amore con l’egoismo camuffato o con il piacere di un momento. Come i santi, lasciati incantare e bruciare da questo Fuoco di eternità! Sarai veramente felice! Per sempre. (LaDomenica)

Diocesi Aversa – Sintesi Sinodale Diocesana

Diocesi di Aversa

DIOCESI DI AVERSA
Anno Pastorale 2021-2022
“Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione”

Sintesi Sinodale Diocesana: Clicca per scaricare il Documento Ufficiale

Nel consegnare a voi, fratelli e sorelle, la sintesi dei dialoghi sviluppati nelle nostre comunità in questa prima fase del cammino sinodale, voluto e proposto alla Chiesa universale dal Santo Padre Francesco, sento risuonare nell’anima le parole del Salmo 144 che già ci hanno accompagnato negli anni passati. Possiamo serenamente dire che questo tempo di inizio del cammino sinodale ci ha fatto vivere con gioia l’ascolto, l’attenzione alle parole, e quindi alla vita degli altri fratelli e sorelle, facendoci riscoprire la grazia di essere comunità. (…)
Per il cammino iniziato con tanta generosa disponibilità ad una vera condivisione di vita nella Chiesa, sento di ringraziare tutti voi, fratelli e sorelle che nelle Parrocchie, nelle Foranie e ad ogni altro livello, avete accolto l’invito a dialogare testimoniando gli uni agli altri la vostra speranza in Gesù e nel suo Vangelo.
+ Angelo Spinillo
Vescovo di Aversa