Vangelo – PRONTI E LIBERI PER LA CHIAMATA DI DIO
Seguire Cristo esige una decisione risoluta, come quella del profeta Eliseo che lascia immediatamente tutto per mettersi al servizio di Dio. Ma è anche un cammino di libertà, perché sotto l’azione dello Spirito si diventa forti e capaci di prendere su di sé ogni giorno la propria croce, come ha fatto il Maestro. Oggi ricorre la Giornata per la carità del Papa.
Nella liturgia di oggi ci vengono presentati tre casi di vocazione per indicarci che cosa è richiesto al discepolo del Signore: nella prima lettura, con la chiamata di Eliseo, viene espressa l’urgenza della sequela: quando il Signore chiama e invita alla missione, non si può guardare indietro fermandosi alle proprie sicurezze materiali o psicologiche. Occorrono prontezza e abbandono alla provvidenza di Dio, unica vera sicurezza. San Paolo, nella seconda lettura, invita a riflettere sul fatto che la vocazione cristiana è per la libertà autentica e per la vita secondo lo Spirito; tutto ciò conduce a liberarsi da ogni egoismo carnale per vivere nell’amore fraterno autentico. Di conseguenza, i parametri che il discepolo di Cristo deve assumere non possono essere quelli del successo umano, della risposta immediata e plaudente, ma devono essere piuttosto quelli della pazienza e della benevolenza, capaci di suscitare gli interrogativi necessari alla conversione. Nello stesso tempo, tuttavia, chi si mette a servizio del Vangelo deve incamminarsi con Cristo “con il volto duro”, senza rimpianti o volta faccia, ed essere libero per il regno di Dio. (La Domenica)