L’”Eccomi” di Maria per vivere il tempo dell’Avvento
La domenica appena trascorsa ci ha introdotti nel tempo dell’Avvento, un periodo speciale di preparazione al rinnovarsi del mistero dell’Incarnazione del Verbo di Dio fattosi uomo nel grembo di Maria.
L’”ECCOMI” DI MARIA
La storia della salvezza nasce da questa semplice parola pronunciata da Maria di fronte all’”enormità” dell’annuncio dell’angelo. Siamo chiamati a riflettere sul fatto che questa giovane fanciulla, certamente turbata, si fida immediatamente di quanto le viene rappresentato pur comprendendo, anche se confusamente e fin da subito, il carico di gioia e di dolore che la scelta di Dio avrebbe comportato per la sua vita. A differenza di quanto noi siamo abituati a fare in ogni frangente importante, Maria non fa alcun calcolo sul futuro, ma vive pienamente il “qui ed ora” dell’oggi mettendosi completamente a disposizione del Signore.
Maria dice “Eccomi”. Sono qui. Adesso. È l’espressione più bella di tutta l’umanità. È l’affermazione di chi dichiara di esistere non nel ricordo di ciò che è passato, né nei progetti di ciò che dovrà accadere domani, ma qui ed ora, in questo istante. Il primo vocabolo della nostra fede è quest’Eccomi. Dovremmo impararlo a pronunciare ogni mattina. Davanti a tutte le circostanze. Nell’ora della gioia, come in quella del dolore: Eccomi. Sono qui, voglio affrontare, mi voglio fidare. Non capisco tutto ma metto ciò che posso, cioè metto ciò che sono ora».
Eccomi! è affidarsi ogni giorno a Dio, come Maria.
Non è per niente facile per noi ripetere “Eccomi” e, solo con il Suo aiuto e attraverso la preghiera, possiamo cercare almeno di avvicinarci a quel Si incondizionato:
«Santa Maria, Vergine del Sì. Tu che con la tua consapevole incoscienza ci insegni a pronunciare gli eccomi decisi della vita, aiutaci a riconoscere ciò che vale il rischio da ciò che non lo vale. Fa’ che riusciamo di nuovo a prendere sul serio ciò che il nostro cuore intuisce, e liberaci dalla tentazione di calcolare tutto, perché tolte le debite prudenze, i calcoli sono quasi sempre troppo stretti per contenere la vita». don Luigi M. Epicoco