TRANSITO – il luogo dell’abbraccio con Sorella morte

Si tratta di un semplice vano in pietra in cui era situata l’infermeria del primitivo convento.
San Francesco trascorre qui gli ultimi giorni della sua vita e deposto nudo sulla nuda terra, vi muore la sera del 3 ottobre 1226, dopo aver aggiunto gli ultimi versi al suo Cantico delle creature:

“Laudato sii mi’ Signore, per sora nostra morte corporale da la quale nullo homo vivente po skappare: guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali; beati quelli ke trovarà ne le tue sanctissime voluntate, ka la morte secunda nol farrà male”.

Ogni anno, il 3 ottobre, verso il tramonto, si celebra qui solennemente la Commemorazione Nazionale del Transito del Santo, Patrono d’Italia.

Il giorno 3 di ogni mese, al termine della celebrazione dei Vespri i Frati della Porziuncola si recano processionalmente alla Cappella del Transito per commemorare la nascita al Cielo del Poverello d’Assisi. (www.porziuncola.org)

FRATELLI POVERI DI SAN FRANCESCO

La fraternità

Per San Francesco, come per Santa Chiara, la dimensione fraterna è elemento essenziale della loro forma di vita (CC.GG. Art.89,1)
Essa, la vita comunitaria avendo il suo fondamento nella comunione di vita che è nel seno della Trinità, ci chiede un costante impegno di verifica (CC.GG. Art. 90,2)
Il programma base e la vita dei fratelli Poveri di San Francesco è: credere e vivere il Santo Vangelo di Nostro Signore Gesù Cristo, osservandolo secondo i precetti della Chiesa Cattolica, perchè dalla Chiesa lo riceviamo e lo viviamo nella piena comunione.
Siamo una fraternità che è ed agisce nello spirito Messianico del Signore Gesù, vivendo in castità, povertà, minorità e obbedienza, seguendo le orme e l’esempio del Padre San Francesco e donandoci a Dio e ai Fratelli.
La nostra essenza, la troviamo nella comunione con Colui che è la vita in persona, nella comunione con il Dio vivente.
Questa comunione con Cristo ci riempie così tanto il cuore da renderci liberi, in grado di ”dimostrare agli altri con la vita che siamo liberi”.
In questo modo Lui, attraverso il suo Spirito, edifica il suo Corpo, generando quella unità che incontra il mondo e lo trasforma.

 

L’Azione
Essendo una fraternità di vita apostolica, il nostro vasto campo è il mondo con la scelta preferenziale per i poveri, senza chiuderci al ondo delle isioni ad gentes.
In primis, il lavoro si svolge nella Chiesa diocesana dove si è presenti, sempre in accordo di filiale obbedienza con vesvovo diocesano.
Il nostro apostolato si fonda sull’etica del saluto di San Francesco, che è quello del Cristo Risorto: ”il Signore ti dia pace”.

La Contemplazione
La preghiera è la posizione più vera dell’uomo di fronte a Dio; è il gesto, l’atto dell’uomo più realista, più completo, più vero.
La nostra collaborazione con Dio, il nostro lavoro si chiama solo preghiera. E’ il punto in cui Dio ”fa” e l’uomo fa.
La fraternità è chiamata a vivere in perenne comunione con Dio, nella e con la preghiera, in primo luogo la Divina liturgia Cattolica, con l’obbligo della Liturgia delle Ore, in special modo il mistero della Santissima Eucarestia celebrata ed adorata tutti i giorni, rivolgendo lo sguardo a Maria con la recita del S.Rosario.

La Comunione
Domine Deus, in simplicitate cordis mei laetus obtuli universa.
Et populum Tuum vidi, cum ingenti gaudio Tibi offerre donaria.
Dominae Deus, custodi hanc voluntatem cordis mei laetus obtuli universa.
Et populum Tuum vidi, cum ingenti gaudio Tibi offerre donaria. Dominae Deus, custodi hanc voluntatem cordis eorum. Offriamo al Signore la domanda di questa fedeltà nella quale la nostra compagnia – riconosciuta come dono dello Spirito prezioso e particolare – diventa parte sacramentale nella sua appartenenza alla Chiesa.

La dimensione Mariana
Veni Sancte Spiritus, Veni per Mariam.
Vieni spirito Santo, vieni per Maria, renditi presente attraverso il ventre, la carne della Madonna.
Questa antica giaculatoria è sintesi di tutta la Tradizione e segna il metodo di Dio per farsi conoscere dagli uomini: l’Incarnazione e il nostro modo di riportarci a Lei.
Tutto il cristianesimo è lì.
Nell’inno suo alla Vergine, Dante parla del ”caldo” del ventre della Madonna: pensare che di li si grida il Mistero è veramente la cosa più misteriosa, e solo nell’esperienza di una comunione vissuta si può cominciare a capire qualcosa di questo mistero di Dio.

Vieni e vedi
richiamando l’eco delle parole di Cristo dette ai suoi primi compagni, volgiamo il nostro invito anche a te, in quanto non può essere un caso che questa brochure sia capitata tra le tue mani.
Scopri il progetto che Dio ha su di te.
Per la tua ricerca vocazionale ti proponiamo la catechesi mensile (IV° Sabato del mese) oppure i week-end di riflessione, per fare il bilancio della tua esistenza.