31 maggio: ‘Due Donne e i loro bambini non ancora nati’

31 maggio: ”Visitazione della Beata Vergine Maria” 

Maria dopo l’annuncio dell’angelo ”in fretta” compie un viaggio impegnativo per recarsi dalla cugina Elisabetta.
Luca racconta, nel suo vangelo, che ben due volte Giovanni sussultò nel grembo di Elisabetta al saluto di Maria(vv.41 e 44).
I salti nella pancia della madre sono dunque il modo in cui Giovanni esprime la sua gioia, com’è detto esplicitamente al v 44: «il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo»; ma perché questa gioia? Giovanni non può parlare, ma Elisabetta interpreta il senso del suo sussulto: come diceva il profeta Malachia, la gioia è in risposta ad un sole che sorge, ad una presenza che assicura salvezza.
In Maria è presente il Signore.
Giovanni Battista ancora non è nato e già esercita quello che sarà il suo ministero: “segnala” la presenza di Gesù, invita ad accorgersi che il Signore è presente.
Come ha fatto Giovanni Battista, ancora nel grembo della madre, a capire che era arrivato il Signore? E come ha fatto Elisabetta a sapere che era questo il senso del suo scalciarle nel grembo? Com’è che ha saputo che Maria era incinta (sono passati pochi giorni dal concepimento) e che suo figlio era il figlio di Dio Signore? La risposta è la stessa per entrambi: grazie allo Spirito Santo e nello Spirito riconosce in Maria la Madre del suo Signore.
Di Giovanni, infatti, l’angelo aveva detto che sarebbe stato «colmato di Spirito Santo fin dal seno di sua madre» (Lc 1,15); e di Elisabetta al v. 41 è detto che «fu colmata di Spirito Santo».
Non sono indovini, ma persone ricolme dello Spirito di Dio, che permette loro di riconoscere la presenza del Signore anche quando non si vede, di sapere che c’è anche quando non è visibile. Elisabetta al grido di benedizione per il dono ricevuto, si accompagna il senso di meraviglia: ” A cosa debbo che la Madre del Signore viene a me?’‘(come mai a me questa grazia?)
Questo è lo stile di Dio, essere il salvatore attraverso gli avvenimenti semplici della vita. Non si tratta dunque solamente di un elogio della vita normale, ma dell’annuncio che in questa è presente il Signore: protagonista seminascosto del brano è infatti lo Spirito Santo, che come Gesù nel grembo di Maria non si vede ma agisce, ispirando prima Giovani Battista e poi Elisabetta.
Due madri che, in fin dei conti, si assomigliano tantissimo; nonostante la differenza di età e di condizione sociale. Maria ed Elisabetta hanno ricevuto la visita del Signore ed entrambe l’hanno riconosciuto e accolto.
Come Maria ed Elisabetta, siamo invitati a vivere la vita come luogo di salvezza per ciascuno di noi. Il Signore vuole incontrarci, vuole “visitarci” e comunicarci il suo desiderio di stare con noi. Tutto questo è possibile attraverso lo Spirito Santo, la forza di Dio che va invocata.

31 maggio: Visitazione di Maria Ss, Rosario Cantato in dialetto e Rito dell’Alzabandiera

Carissimi, dopo due anni di inattività (causa pandemia) ritornano i consueti festeggiamenti in onore a Maria Ss delle Grazie.

Iniziamo martedì 31 maggio Festa Liturgica della nostra Mamma delle Grazie ovvero Visitazione della Beata Vergine Maria.
Abbiamo ripreso un’antica tradizione parrocchiale: ‘il Rosario Cantato’ in forma dialettale come veniva recitato anticamente dai contadini devoti della Mamma delle Grazie.
Pertanto, domani 31 maggio alle ore 18.00 sarà recitato il Rosario Cantato in dialetto;
– alle 19.00 seguirà la Santa Messa e dopo la Celebrazione Eucaristica vi sarà il Rito dell’Alzabandiera con processione, che darà inizio ai consueti Festeggiamenti in onore a Maria Ss delle Grazie.
Tutta la comunità è invitata a vivere questo momento di Grazia e di Gioia tanto atteso.

29 maggio 2022: 56a Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali

Anche nella Chiesa c’è tanto bisogno di ascoltare e di ascoltarci. È il dono più prezioso e generativo che possiamo offrire gli uni agli altri. Noi cristiani dimentichiamo che il servizio dell’ascolto ci è stato affidato da Colui che è l’uditore per eccellenza, alla cui opera siamo chiamati a partecipare. «Noi dobbiamo ascoltare attraverso l’orecchio di Dio, se vogliamo poter parlare attraverso la sua Parola». [4] Così il teologo protestante Dietrich Bonhoeffer ci ricorda che il primo servizio che si deve agli altri nella comunione consiste nel prestare loro ascolto. Chi non sa ascoltare il fratello ben presto non sarà più capace di ascoltare nemmeno Dio. [5]

Nell’azione pastorale, l’opera più importante è “l’apostolato dell’orecchio”. Ascoltare, prima di parlare, come esorta l’apostolo Giacomo: «Ognuno sia pronto ad ascoltare, lento a parlare» (1,19). Dare gratuitamente un po’ del proprio tempo per ascoltare le persone è il primo gesto di carità.

È stato da poco avviato un processo sinodale. Preghiamo perché sia una grande occasione di ascolto reciproco. La comunione, infatti, non è il risultato di strategie e programmi, ma si edifica nell’ascolto reciproco tra fratelli e sorelle. Come in un coro, l’unità non richiede l’uniformità, la monotonia, ma la pluralità e varietà delle voci, la polifonia. Allo stesso tempo, ogni voce del coro canta ascoltando le altre voci e in relazione all’armonia dell’insieme. Questa armonia è ideata dal compositore, ma la sua realizzazione dipende dalla sinfonia di tutte e singole le voci.

Nella consapevolezza di partecipare a una comunione che ci precede e ci include, possiamo riscoprire una Chiesa sinfonica, nella quale ognuno è in grado di cantare con la propria voce, accogliendo come dono quelle degli altri, per manifestare l’armonia dell’insieme che lo Spirito Santo compone.

Preghiera a Maria, donna dell’ascolto

Maria, donna dell’ascolto, rendi aperti i nostri orecchi; fa’ che sappiamo ascoltare la Parola del tuo Figlio Gesù tra le mille parole di questo mondo; fa’ che sappiamo ascoltare la realtà in cui viviamo, ogni persona che incontriamo, specialmente quella che è povera, bisognosa, in difficoltà.

Maria, donna della decisione, illumina la nostra mente e il nostro cuore, perché sappiamo obbedire alla Parola del tuo Figlio Gesù, senza tentennamenti; donaci il coraggio della decisione, di non lasciarci trascinare perché altri orientino la nostra vita.

Maria, donna dell’azione, fa’ che le nostre mani e i nostri piedi si muovano “in fretta” verso gli altri, per portare la carità e l’amore del tuo Figlio Gesù, per portare, come te, nel mondo la luce del Vangelo. Amen. (Papa Francesco)

Vangelo – ASCENSIONE DEL SIGNORE

Vangelo

INVISIBILE, MA SEMPRE VIVO NEL TUO CUORE

Separandosi da loro, Gesù invia i discepoli come testimoni della sua Risurrezione. Nello Spirito che invierà loro, essi potranno continuare a sperimentare la sua vivificante presenza nell’Eucaristia, nella Chiesa e nei fratelli che serviranno. Oggi ricorre la 56a Giornata mondiale delle comunicazioni sociali.
La festa di oggi è intimamente legata alla Risurrezione. Sono come due facce della stessa medaglia. Il Crocifisso Risorto ascende al cielo e porta la nostra umanità al “punto” più alto possibile, cioè “alla destra del Padre”. L’Ascensione di Gesù non va intesa in senso spaziale, anche se il linguaggio biblico dice «elevato in alto… se ne andava… veniva portato su, in cielo» (I Lettura e Vangelo). Il Risorto non si è allontanato dai suoi, come un amico o un familiare che lascia i propri cari. Da quel momento in poi non lo vedono più con i propri occhi, non conversano né mangiano insieme come prima. Hanno però l’intima certezza che non è andato via. Difatti, in attesa dello Spirito promesso, tornano «a Gerusalemme con grande gioia». Entrando nel santuario del cielo, Gesù ha inaugurato nel suo sangue una «via nuova e vivente» (II Lettura). Immagine stupenda! Tu ora hai la «piena libertà di entrare nel santuario… della casa di Dio», percorrendo una strada vivente: Gesù! Devi avere però «cuore sincero», «pienezza di fede» e «corpo lavato con acqua pura», senza vacillare nella «professione della speranza»: un giorno egli tornerà! Ci pensi mai? Come ti troverà? Lo attendi come amico?

AC&ACR – AC e Cresimandi insieme in ritiro

Attivita parrocchiali

RITIRO GIOVANI E CRESIMANDI

L’Azione Cattolica ha concluso la settimana in onore alla Madonna dei Giovani insieme ai Cresimandi parrocchiali. Il Ritiro è avvenuto a Villa Literno e il tema trattato nell’incontro: ”i discepoli di Emmaus.” L’importanza dell’accompagnamento della chiesa nel cammino di ogni giorno per giungere alla felicità vera.

Vangelo – In Ascolto dello Spirito

Vangelo

Gesù, nel rivolgere le sue parole di addio ai discepoli, li assicura della sua presenza e della sua pace, che saranno garantite dal dono dello Spirito. È per tale dono, che vale anche per noi, che possiamo oggi continuare a conoscere il Cristo e ascoltare la sua parola.
Nel Cenacolo, nell’imminenza della sua passione, Gesù dà voce ai palpiti del suo cuore. Nel suo discorso di addio s’intrecciano gesti e parole velate; ed è comprensibile lo stato d’animo dei discepoli, la cui fede nel Maestro, già fragile, è messa a dura prova dall’appannarsi delle loro speranze e dalla confusa percezione di quello che accadrà. Gesù lo sa, e li spinge oltre il loro turbamento: devono lasciarsi plasmare dalla verità delle sue parole per sperimentare l’intima comunione con il Padre econ lui stesso. Sarà lo Spirito Santo che, al momento propizio, li guiderà a una più ampia comprensione (Vangelo). Così avviene nella Chiesa apostolica di Gerusalemme, allorché deve affrontare una questione controversa, ma decisiva per la sua missione (I Lettura). La diversità delle opinioni, il confronto schietto e aperto si edificano in unanime consenso nel reciproco ascolto dello Spirito Santo, che guida la Chiesa e ne assicura la fedeltà al Vangelo. La Chiesa cammina nella storia e con la storia, e nella docilità allo Spirito Santo tiene vive e attuali lungo i secoli le parole del Vivente, fino a che si vestiranno di luce eterna nella perfetta armonia del cielo (II Lettura). (LaDomenica)