Rns – 18esima Convocazione dei gruppi

RnS

Nella Parrocchia di Santa Caterina d’Alessandria in Grumo Nevano – NA, dove riposa il Beato Fra Modestino di Gesù e Maria (ordine francescano) si è svolta, il 16 Giugno, la 18a Convocazione dei gruppi e comunità del RnS.

Alla presenza di tanti fedeli, del parroco della parrocchia di Santa Caterina don Mimmo Silvestro, della coordinatrice del RnS della Regione Calabria Giuliana Sessa e di Giuseppe Contaldo coordinatore regionale (RnS) della Campania è avvenuta la consegna tra il vecchio comitato diocesano di Aversa, composto da Rossella Santoro e Luciano Conte, e il nuovo comitato diocesano del RnS, eletto lo scorso 19 Maggio, composto da Massimo De Leandro, Angelo Brancaleone e la nostra Anna Migliaccio.

Un’intera giornata d’intensa preghiera, adorazione e Parola. Parola proclamata e pregata.
Canti, danze e musiche bellissime, che hanno sempre contraddistinto il RnS, hanno reso veramente l’incontro toccante. Si, toccante non solo per la bravura dei presenti ma perchè lo Spirito Santo aleggiava su tutti i presenti riuniti nel Suo Nome e dove la presenza della Madre di Dio, Sposa dello Spirito si è fatta percepibile ai nostri sensi.
La giornata si è conclusa con la Celebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo Mons. Angelo Spinillo con un’omelia sulla Trinità e Sapienza da ricordare. Tanti sacerdoti impegnati nelle Confessioni don Mimmo Silvestro, don Nicola Mazzella (Consigliere spirituale diocesano del RnS), don Antonio Sgariglia, don Vittorio Carpi, don Alessandro Ferraro, don Massimo Condidorio e Padre Francesco De Luccia.
Insomma, una ricarica di Spirito!
Auguri ai nuovi eletti del comitato diocesano del Rinnovamento nello Spirito, per la delicatissima responsabilità.

Insieme per Maria!

Anche quest’anno i festeggiamenti per Maria SS delle Grazie si avvicinano e doverosi ringraziamenti non possono mancare.
Un grazie di cuore va alla puntuale generosità di tutti i fedeli ma un grazie particolare lo dobbiamo, partendo dalle parole di San Paolo ” Incoraggiatevi a vicenda gli uni gli altri ogni giorno..”, al Comitato Festeggiamenti.
L’amore verso la Madre delle Grazie li spinge sotto il sole, superando a volte la chiusura, la cattiva educazione di alcuni nonché le critiche, a raccogliere fondi per non far passare inosservata la festa della loro amatissima Mamma delle Grazie.
Un tempo il comitato era composto da numerosi e volenterosi uomini di buona volontà , con gli anni l’anzianità di molti ha sfoltito il gruppo. Oggi, però, grazie a Dio, abbiamo anche giovani che con cuore passionevole si offrono per non far mancare, a Maria, la FESTA… curandone ogni minimo dettaglio.
Grazie fratelli del Comitato Maria SS delle Grazie! Grazie a tutti coloro che con fervore collaborano superando stanchezza e altro. Viva Maria!!!

PENTECOSTE 2019 – ”Celebriamo il primato dello Spirito Santo”

Celebriamo con Maria SS il primato dello Spirito

Papa Francesco: ” Celebriamo il primato dello Spirito, che ci fa ammutolire di fronte all’imprevedibilità del piano di Dio, e poi trasalire di gioia: “Allora era questo che Dio aveva in grembo per noi!”: questo cammino di Chiesa, questo passaggio, questo Esodo, questo arrivo alla terra promessa, la città-Gerusalemme dalle porte sempre aperte per tutti, dove le varie lingue dell’uomo si compongono nell’armonia dello Spirito, perché lo Spirito è l’armonia.

Mons. Angelo Spinillo Vescovo di Aversa: ”Viviamo la Pentecoste del Signore con grande gioia nel cuore, viviamola come la vissero gli apostoli: questa è l’esortazione che ci rivolge mons. Angelo Spinillo nello spezzare la parola di domenica prossima, 9 giugno 2019. “Pieni della potenza della vita nuova a cui si sentivano chiamati, essi corsero nelle piazze ad annunciare la resurrezione di Gesù Cristo e la riconciliazione del Padre, a convocare l’umanità intera ad essere pienamente partecipi dell’amore di Dio”. Guidati dal Paràclito che, come leggiamo nel passo di Giovanni, il Padre manda ai discepoli nel nome del suo figlio, abbracciamo anche noi questa vita nuova, “una vita da protagonisti di quella storia di carità che è già partecipazione all’eternità del bene”. Invochiamo sempre lo Spirito Santo di Dio, aggiunge il Vescovo di Aversa, come “luce, acqua, aria, vita della nostra anima, potenza della presenza di Dio nei nostri pensieri e sentimenti”.

Preghiera per la 53a Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali

«Siamo membra gli uni degli altri» (Ef 4,25). Dalle social network communities alla comunità umana

O Dio, Uno e Trino, Amore e Comunione,
ti ringraziamo per averci chiamati a vivere in relazione con te e con i nostri fratelli, a fare “rete”. Per comunicare con noi e per comunicarti a noi ti adatti al nostro linguaggio, stabilendo nella storia un vero e proprio dialogo con la nostra umanità. Creati a tua immagine e somiglianza, noi portiamo sempre nel cuore la nostalgia di vivere in comunione, di appartenere a una comunità.
O Padre,
che ci hai voluto figli tuoi nel tuo Figlio e fratelli fra di noi, aiutaci a promuovere autentiche relazioni solidali anche attraverso l’uso sapiente e prudente di internet, strumento per progredire come comunità, rete solidale, che cresce mediante l’ascolto reciproco e il dialogo. Libera i più giovani dalla piaga del cyberbullismo. Preservaci nell’ambiente digitale dall’individualismo sfrenato, che talvolta fomenta spirali di odio.
O Cristo Gesù,
in virtù del Battesimo ci riconosciamo tutti membra dell’unico corpo di cui tu sei il Capo. Fa’che custodiamo la verità per non smentire la reciproca relazione di comunione, che per tua grazia ci caratterizza. Liberaci dalla menzogna, rifiuto egoistico di riconoscere la nostra appartenenza al tuo corpo.
O Spirito Santo,
che discendesti sugli Apostoli riuniti nel Cenacolo sotto forma di lingue di fuoco, illuminaci e fortificaci, perché usiamo la rete come prolungamento o come attesa di incontro reale con i fratelli. Per tuo dono la rete sia occasione per avvicinarci a storie ed esperienze di bellezza o di sofferenza fisicamente lontane da noi, per pregare insieme e insieme cercare il bene nella riscoperta di ciò che ci unisce.
O Beata Vergine Maria, Madre della Chiesa,
rete tessuta dalla comunione eucaristica, dove l’unione non si fonda sui “like”, ma sulla verità, sull’“amen”, con cui ognuno di noi aderisce al Corpo di Cristo, prega per noi perché ci riscopriamo membra gli uni degli altri.
Amen. Alleluia!

(preghiera di don Francesco Dell’Orco, assistente pastorale all’Università Cattolica S. Cuore – Gemelli)

Vivere in sintonia con ciò che abbiamo ricevuto

ComunicazioniSociali UCS

Solo in comunione con gli altri si gode la pienezza della salvezza di Anna Matikova, fsp
53a GIORNATA MONDIALE delle COMUNICAZIONI SOCIALI

La Lettera agli Efesini presenta la Chiesa come il corpo di Cristo (cf Ef 1, 22-23). Alla maniera di altre lettere paoline comincia con la contemplazione delle meraviglie avvenute nella vita di coloro che hanno incontrato Gesù Cristo.
Solo successivamente descrive le conseguenze morali che questo incontro vitale produce nella vita dei credenti. Dio con la sua generosità ci precede sempre. Noi con la nostra condotta cerchiamo solo di rispondere alla sovrabbondanza della sua bontà. L’autore della Lettera presenta il momento incui passa dalla grata contemplazione del dono di Dio all’invito rivolto ai cristiani di vivere in sintonia con ciò che hanno ricevuto (Ef 4,1).
Il dono della salvezza si gode in pienezza solo in comunione con gli altri. Anzi, la comunione fa parte del dono stesso. Non è una cosa che dobbiamo costruire faticosamente con le nostre forze inventando chissà che procedure da compiere. Bisogna però stare attenti a non distruggere ciò che Dio ha costruito.
Dato che siamo membra gli uni degli altri (Ef 4,25) è solo naturale trattarci a vicenda con la medesima veracità, carità e premura con cui si tratta il proprio corpo.
Una parte naturale di tale premura è anche l’eliminazione di tutto ciò che è nocivo. Però attenzione: gli intrusi da estirpare non vanno cercati tra i fratelli e sorelle poco simpatici, ma soltanto tra le mozioni del proprio cuore che vorrebbero sedurci all’asprezza, animosità, collera, maldicenza o qualsiasi altra cattiveria (Ef 4, 31)
La nostra società è intessuta di invisibili ma onnipresenti fili delle reti sociali. L’utente è incoraggiato a impostare le opzioni a proprio piacimento, a personalizzare il suo profilo e a gestire i contatti secondo i propri interessi. Tutto gli fa credere che il gestore dell’universo virtuale sia soltanto lui e i suoi gusti personali. Tuttavia alla fine dei conti si trova schiavo di pubblicità invadenti che inseguono i suoi passi nei motori di ricerca. I suoi ricordi intimi che pensava di condividere soltanto con i veri amici vengono sparpagliati per le strade virtuali affollate dai cosiddetti amici che non ha mai visto di persona. Credeva di essere più libero che mai, ma si trova costretto a pagare cara la protezione dei dati personali dai pericoli che solo a stento riesce a immaginare.
Anche le fibre spirituali di cui è intessuto il corpo della Chiesa sono invisibili e onnipresenti. I singoli membri non possono impostare le proprie preferenze e personalizzare tutto come pare loro. Anzi, tutto è già impostato per default: la liturgia, i sacramenti, il credo, i comandamenti. Nell’apparente ripetitività della liturgia e dei sacramenti Gesù stesso continua a liberarci dalla schiavitù peggiore che possa esserci: il peccato. Perdona le nostre colpe, guarisce le profonde ferite delle nostre anime e non smette di donarci la forza per affrontare le fatiche quotidiane. La Parola di Dio sempre uguale non ci invade mai, ma se le prestiamo ascolto, libera in noi le risorse di bontà che non pensavamo neanche di avere.
La gente che frequenta le liturgie e che le formule liturgiche chiamano i nostri fratelli e sorelle non l’abbiamo scelta noi. Se non ci piace, non possiamo rimuoverla con un click del mouse. Però forse proprio le loro preghiere, fatiche e sofferenze nascoste, Dio, nella sua provvidenza onnipotente, le trasforma in sorgenti di grazia da cui fluiscono immensi beni spirituali anche a noi.
”Siamo membra gli uni degli altri” questo non è un obbligo da adempiere. E’ un dono da accogliere, gustare e custodire con attenzione e premura.