LE 4 VIRTU’ CARDINALI: ”LA PRUDENZA” 2a parte
”La prudenza è una conquista”
E’ bene ripeterlo: la prudenza non è una qualità (per esempio un certo tipo o quoziente di intelligenza), che uno o ce l’ha o non ce l’ha, ma è una conquista, senza la quale la gente con quoziente di intelligenza altissimo può comportarsi in modo sciocco, mentre persone semplici e modeste possono raggiungere una grande saggezza. Questo fatto è molto importante per rispondere a un problema che assilla gli educatori: i ragazzi, per definizione avventati e istintivi, possono essere prudenti? La risposta è SI. Anche i ragazzi possono essere prudenti. Naturalmente, prudenti a misura di ragazzi.
Come educare i ragazzi alla prudenza? Il discorso potrebbe essere lungo e complicato. Noi ci limitiamo a ciò che Paolo raccomanda al suo giovane discepolo Timoteo: ”Fuggi le passioni giovanili; cerca la giustizia, la fede, la carità, la pace, insieme con quelli che invocano il Signore con cuore puro. Evita le discussioni sciocche e non educative”. (2Timoteo 2,22-23).
Tradotto: impara a non comportarti secondo l’istinto. Ragiona! Domandati sempre se quello che fai è giusto per te e per gli altri, se corrisponde alle cose in cui credi, se scaturisce dall’amore e se crea amore e pace. Cerca di vivere e di fare gruppo insieme con persone che hanno i tuoi stessi ideali e che come te cercano la giustizia, la carità, la pace. Evita tutto ciò che è sciocco e diseducativo. A cominciare da tante trasmissioni tivù.
(Prudente è colui che, come spesso si intende, sa arrangiarsi nella vita secondo la voce della retta coscienza e secondo le esigenze della giusta morale. Giovanni Paolo II)