News parrocchiali – ”Novena a Maria SS delle Grazie”

News Scritti mariani

NOVENA A MARIA SS DELLE GRAZIE
Maria Madre e Maestra di vita Cristiana
 
Carissimi tutti nel Signore,
per antica tradizione e speciale concessione al nostro Santuario celebriamo la festa della Madonna delle Grazie il 2 Luglio, e non solo il 31 Maggio come previsto dalla Liturgia. Anche questanno vogliamo elevare il nostro ringraziamento a Dio Padre per averci concesso la Madre Santa quale patrona e protettrice della nostra comunità parrocchiale. Padre Giulio dei Missionari passionisti ci aiuterà a meditare sul Maria Madre e Maestra di vita Cristiana, mentre ogni giorno si alterneranno parroci della nostra Città e i vari gruppi e associazioni del nostro territorio. Facciamo sì che questi giorni di grazia ci plasmino e faccia di tutti noi, pastori e gregge, un popolo in cammino verso il Regno di Dio accompagnati dallamoroso sguardo di Maria.
Tutti i giorni
dal 23 Giugno al 1 Luglio
 
Ore 05.15: Santo Rosario e Canto della Novena
Ore 06.00: Celebrazione Eucaristica presieduta da p. Giulio dei Missionari Passionisti.
Ore 08.00: Celebrazione Eucaristica Parrocchiale
Giornate Particolari della Novena
23 Giugno
Giornata dellApostolato della Preghiera
Ore 18.00: Coroncina della Divina Misericordia, Santo Rosario e Canto della Novena
Ore 19.00: Celebrazione Eucaristica presieduta da don Bartolo Pucacon la partecipazione dei gruppi dellApostolato della Preghiera
24 Giugno
Giornata dei Gruppi di Preghiera San Pio
Le Celebrazioni Eucaristiche mattutine seguiranno gli orari domenicali:
06.00; 08.00; 10.00; 12.00
Ore 18.00: Coroncina della Divina Misericordia, Santo Rosario e Canto della Novena
Ore 19.00: Celebrazione Eucaristica presieduta da P. Franco Gittocappuccino con la partecipazione dei Gruppi di Preghiera S. Pio da Pitrelcina.
25 Giugno
Giornata dei Movimenti del Rinnovamento nello Spirito 
Ore 18.00: Coroncina della Divina Misericordia, Santo Rosario e Canto della Novena
Ore 19.00: Celebrazione Eucaristica presieduta da Mons. Gerardo Belzaino la partecipazione dei movimenti del Rinnovamento nello Spirito.
Ore 20.30: Adorazione Eucaristica con Roveto Ardente
26 Giugno
Giornata per le Vocazioni alla Vita Consacrata 
Ore 18.00: Coroncina della Divina Misericordia, Santo Rosario e Canto della Novena
Ore 19.00: Celebrazione Eucaristica presieduta da don Tommaso DAusiliocon la partecipazioni di tutti i consacrati e le consacrate alla vita Religiosa.
27 Giugno
Giornata del Volontariato e della Caritas 
Ore 18.00: Coroncina della Divina Misericordia, Santo Rosario e Canto della Novena
Ore 19.00: Celebrazione Eucaristica presieduta da Mons. Angelo Parisicon la partecipazione di tutti i volontari e collaboratori Caritas
28 Giugno
Giornata Vocazionale 
Ore 18.00: Coroncina della Divina Misericordia, Santo Rosario e Canto della Novena
Ore 19.00: Celebrazione Eucaristica presieduta da don Massimo Del Pretecon la Partecipazione dei Seminaristi
29 Giugno
Giornata dellAzione Cattolica 
Ore 18.00: Coroncina della Divina Misericordia, Santo Rosario e Canto della Novena
Ore 19.00: Celebrazione Eucaristica presieduta da don Vincenzo Apicellicon la Partecipazioene dell Azione Cattolica Italiana
30 Giugno
Giornata dellAmmalato 
Ore 18.00: Coroncina della Divina Misericordia, Santo Rosario e Canto della Novena
Ore 19.00: Celebrazione Eucaristica presieduta dal Parroco e amministrazione del Sacramento dellUnzione degli Infermi ai fratelli ammalati.
1 Luglio
Giornata delle Associazioni Mariane 
Ore 18.00: Coroncina della Divina Misericordia, Santo Rosario e Canto della Novena
Ore 19.00: Celebrazione Eucaristica presieduta da S.E. Mons Mario Milano emerito di Aversa e Atto di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria dellAssociazione delle Figlie di Maria, con la partecipazione delle associazione Mariane del territorio: Le Bianco Vestite; Gruppi del Cuore Immacolato di Maria; Associazione Maria SS. dellArco.
2 Luglio
Festa Patronale 
Le celebrazioni Eucaristiche mattutine avranno i seguenti orari:
06.00; 07.00; 08.00; 10.00; 12.00
Ore 18.00: Coroncina della Divina Misericordia, Santo Rosario e Canto della Novena
Ore 19.00: Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dal nostro Vescovo S.E. Mons Angelo Spinilloin onore della Madonna delle Grazie.
8 Luglio 
Dalle ore 17.00 alle ore 22.00 Solenne processione con la statua pellegrina della Madonna delle Grazie per le strade della nostra comunità parrocchiale.

QUANDO LE DIOCESI FANNO UNITA’:” INAUGURAZIONE CONVENTO PASSIONISTA”

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napoli_facciata.jpgNapoli – Il Convento Passionista di Santa Maria a Monti, gravemente danneggiato dal sisma del 1980 e completamente rifatto, è stato riaperto e inaugurato il 15 Giugno con una solenne concelebrazione presieduta dal Cardinale Crescenzio Sepe.
Giornata toccante, grazie alla presenza della Schola Cantorum della Diocesi di Aversa che ha accompagnato con grande maestria i canti e in occasione della Solennità del Sacro Cuore di Gesù, giornata mondiale della santificazione dei sacerdoti, l’attuale arcivescovo di Napoli ha rallegrato gli spiriti dei molti fedeli presenti con un’eccelsa omelia. La serata si è conclusa con la benedizione al complesso monumentale e con un piccolo buffet nel meraviglioso giardino.
I festeggiamenti e i ringraziamenti sono durati 3 giorni 15, 16 e 17. Infatti, il 16 Giugno è stato l’attuale preposito provinciale P. Enzo Salvatore Del Brocco a presiedere la messa di ringraziamento mentre il 17 mattina si è concluso il tiduo con la messa presieduta dal Reverendissimo Padre Ottaviano D’Egidio, Superiore generale dei Passionisti.
 
La comunità parrocchiale Maria SS delle Grazie ringrazia i Padri Passionisti per l’invito e per la loro costante collaborazione.

Il mistero del ”Cuore a Cuore” – Maria e Gesù

Il Cuore di Cristo è il grande luogo d’incontro degli scambi d’amore fra cielo e terra: l’amore del Padre ci si dona nel Figlio; in lui ci è comunicato lo Spirito e lo Spirito ci riunisce nel Figlio per riportarci al Padre: ”Tutto è vostro, voi siete di Cristo, Cristo è di Dio”(1 Cor 3,22-23).
La nostra vita è un’ascensione, un ritorno continuo al seno del Padre con Cristo: ”Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio Vostro”(Gv 20,17). Questa ascensione spirituale deve avvenire in tutta la nostra vita con i doni e i frutti dello Spirito, come Gesù ha fatto comprendere alla Maddalena nel giorno della resurrezione, inaugurando i cieli nuovi e la terra nuova: ”Maria voltatasi (staccato lo sguardo dal sepolcro, luogo di morte), vide Gesù” (Gv 20,14), fonte della vita.
Fra tutti i cuori umani ve n’è uno che, per un titolo particolare, ha beneficato delle acque vive che sgorgano dal costato di Cristo; un cuore che era più vicino al suo cuore; vicino alla croce batteva all’unisono col cuore di Cristo, ricambiava il suo amore: il cuore immacolato di Maria. Pertanto, è dimostrata l’inseparabilità di Gesù dal cuore di Maria.
Leggiamo nel Vangelo di Giovanni:” stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Cleofa e Maria Maddalena”.
Maria ha dunque assistito alla trasfissione del costato di suo Figlio e il suo cuore è stato trafitto come il cuore di Cristo. In quel momento si è realizzata per Maria la profezia del vecchio Simeone: ”E’ anche a te una spada trafiggerà l’anima” (Lc 2,35)
La trasfissione del cuore di Maria preannunciava la trasfissione del cuore di Cristo. Per il sangue sgorgato dal costato di Cristo, Maria, non fu solo purificata, ma esentata da ogni macchia di peccato: Immacolata. Il cuore immacolato di Maria viene dal cuore trafitto di Gesù. Maria fu anche la prima beneficiaria dell’acqua che sgorgò dal costato di Cristo, l’acqua viva dello Spirito, poichè Maria è la grande collaboratrice dello Spirito, dall’incarnazione: ”Lo Spirito Santo scenderà su di te…”(Lc 1,35).
Tutto ciò che nella storia della salvezza si attribuisce allo Spirito, secondariamente, in amorosa collaborazione, si deve attribuire a Maria. Anche lei, come lo Spirito, e in dipendenza dallo Spirito, è acqua viva della grazia e dell’amore. Partecipando alla sofferenza del Figlio suo innocente, dice di si alla trasfissione, al dono dello Spirito, della Chiesa, dei sacramenti.
Gesù ci ama con l’amore che ha avuto per la madre sua, se, come lei, compiamo la volontà del Padre: ”Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?…Chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello, sorella e madre” (Mt 12,48.50).

 

Virtù Cardinali: ”La Giustizia ” I parte

Catechesi del Parroco

 

Se la giustizia umana è qualcosa che regola i rapporti tra le persone, ed esige il rispetto dei diritti naturali e positivi propri e altrui, “la virtù morale della giustizia”, invece, come afferma il Catechismo della Chiesa Cattolica consiste nella costante e ferma volontà di dare a Dio e al prossimo ciò che è loro dovuto e quindi, per mezzo di essa, intendiamo e conseguentemente operiamo ciò che è bene nei riguardi di Dio, di noi stessi e del prossimo.
La nostra riflessione riguarda, quindi, la giustizia come virtù, cioè capacità e forza per essere giusti, dono della grazia di Dio che si sviluppa e si perfeziona alla scuola della Bibbia, dove è viva la presenza del nostro Gesù, il Figlio di Dio che si è fatto uomo per noi. Diciamo che la giustizia è una virtù morale, perché riguarda, il comportamento dell’uomo nelle sue scelte responsabili per ciò che è bene. In altre parole è  l’abito naturale per operare il bene.

 

Ne abbiamo un esempio chiaro in Lv 19,15: “Non tratterai con parzialità il povero, né userai preferenze verso il potente”. Nel NT Cristo ne offre una formulazione concisa e completa al tempo stesso: “Rendete dunque a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio” (Mt 22,21). Ciò significa che la guarigione completa di tutti i rapporti, di cui un uomo è il soggetto, consiste nel non essere in difetto verso Dio e verso gli uomini. Questa armonia riconquistata in tutte le relazioni prende il nome appunto di “giustizia”. Il primo e più importante ambito in cui si muove la virtù della giustizia è rappresentato dai doveri verso Dio. Occorre interrogare la Scrittura per sapere quali sono. Precisiamo subito che la parola “doveri” non va intesa, in questo contesto, nel suo significato giuridico: vale a dire che i doveri verso Dio, come quelli verso il prossimo, in quanto ispirati dalla virtù, non sono equiparabili ai “doveri” che invece risultano da una obbligazione derivante dalla legge. E’ vero che la pietà si può imporre per legge, come si impone per legge la fedeltà ai coniugi, ma non è virtù quel gesto intrinsecamente buono che si compie solo per conformarsi a un dettame esteriore. E’ fin troppo chiaro che qualunque coniuge si sentirebbe umiliato se sapesse che il suo partner gli conserva fedeltà solo perché così stabilisce la legge. Lo stesso tipo di umiliazione patisce Cristo da parte di tutti coloro che frequentano la Messa domenicale con una disposizione simile.
La virtù è invece una forza che spinge la persona dall’interno sotto la luce della verità e non sotto quella di un qualche codice. Interroghiamo la Bibbia sulla giustizia, la domanda cruciale che uno scriba pone a Cristo: “Qual è il primo di tutti i comandamenti?” (Mc 12,28). Con l’espressione “primo dei comandamenti” lo scriba ha inteso alludere ai doveri fondamentali richiesti da Dio verso se stesso. Ed è proprio in questa stessa linea che Cristo risponde:
“Il primo è: Ascolta Israele. Il Signore Dio nostro è l’unico Signore; amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il cuore” (v. 29). Subito dopo, il Maestro aggiunge spontaneamente un’altra verità non richiesta dallo scriba: il secondo comandamento, che è simile al primo. Ma di questo parleremo più tardi. I doveri fondamentali verso Dio sono sintetizzati da Cristo con tre concetti presi dal Deuteronomio: l’ascolto, la professione del monoteismo, un amore verso Dio superiore all’amore che si ha verso se stessi.
Il rapporto con Dio, e tutti i “doveri” inerenti a questo rapporto, ha inizio con la disposizione dell’ascolto. Diciamo pure che questo è il culto che Dio gradisce più di ogni altro gesto. In questo senso possiamo comprendere il testo di Qoelet: “Bada ai tuoi passi quando ti rechi alla casa di Dio. Avvicinarsi per ascoltare vale più del sacrificio offerto dagli stolti che non comprendono neppure di far male” (4,17). Dio insomma è glorificato dall’uomo che prende sul serio la sua Parola. L’ascolto della Parola di Dio è ripetutamente comandato in tutte le parti della Scrittura. Ci limitiamo a pochi testi rappresentativi. “Se vorrete ascoltare la mia voce… voi sarete per me la mia proprietà tra tutti i popoli” (Es 19,5); “Se ascolterete la voce del Signore… voi vivrete” (1 Sam 12,14); “Ascolterò che cosa dice Dio” (Sal 85,9); “Ascoltate la voce del Signore vostro Dio” (Ger 26,16). Nello stesso tempo, la capacità di ascoltare Dio in questo senso profondo è descritta dalla Bibbia come il risultato di un dono di grazia che sboccia su una coscienza che si è allontanata dal peccato: “Nella terra del loro esilio ritorneranno in sé… Darò loro un cuore e orecchi che ascoltano” (Bar 2,30-31). Qui i riferimenti si potrebbero moltiplicare a centinaia, perché si tratta di un tema su cui le Scritture insistono oltre ogni misura. I testi già citati ci sembrano comunque sufficienti. Aggiungiamo soltanto che all’ascolto di Dio va unita inscindibilmente la memoria. La Parola di Dio e le sue opere vanno conosciute e conservate nella memoria, tanto che la loro dimenticanza è equiparabile a un peccato di omissione: “Ma guardati e guardati bene dalle cose che i tuoi occhi hanno viste… Le insegnerai anche ai tuoi figli e ai figli dei tuoi figli” (Dt 4,9). Con l’espressione “le cose che i tuoi occhi hanno viste” non si può intendere altro che il contenuto stesso della Bibbia, cioè la storia della salvezza nel suo insieme, ignorare la quale, o dimenticarla, è già un grave peccato davanti a Dio, come si vede dalla esortazione duplice: “guardati e guardati bene”. Alla luce di questo si comprende fino a che punto ingannino se stessi coloro che cercano la salvezza nella partecipazione fisica alle iniziative della Chiesa, senza curarsi del proposito del salmista: “Ascolterò che cosa dice Dio” (Sal 85,9) né dell’avvertimento del Qoelet: “Bada ai tuoi passi quando ti rechi alla casa di Dio. Avvicinarsi per ascoltare vale più del sacrificio offerto dagli stolti che non comprendono neppure di far male” (4,17).