UGUALI PER DIGNITA’, DIVERSI PERCHE’ INDIVIDUI

Riflessioni&Meditazioni

La prima lettura di ieri venerdì 28 Ottobre si  rivolge ai cristiani provenienti dal paganesimo: l’intimità con Dio, prima riservata a Israele, ora, in Cristo, viene resa disponibile per tutti. I cristiani costituiscono il nuovo tempio fondato sugli apostoli. Il Vangelo presenta la scelta dei Dodici apostoli da parte di Gesù.

Il Gesù di Luca viene sorpreso spesso in atteggiamento di preghiera. Lasciamo che la sua Parola risuoni nella nostra memoria, che la sua acqua irrighi i nostri deserti, che il suo sole illumini e riscaldi le nostre zone di ombra, che le sue ali ci forniscano un rifugio sicuro.
Forse consideriamo la preghiera una pratica inutile.
La preghiera esula dalla logica mercantilistica; è pura relazione, riconoscimento reciproco, dinamismo di amore.
Quando il curato d’Ars chiese al contadino quale fosse la sua preghiera, quello rispose: ”Io lo guardo e lui mi guarda”. Solo la preghiera sostiene l’apostolo.

In un certo senso, siamo tutti apostoli (inviati, mandati). Essere apostolo significa riconoscere la propria identità e missione.
Perchè Gesù opera una selezione? Le persone non sono tutte uguali? Siamo uguali per dignità, ma non in quanto individui. La selezione attuata da Gesù è necessaria perchè la Chiesa ha bisogno di vari ministeri. Ci vengono riferiti i nomi dei dodici apostoli. Sono persone concrete, singoli individui, non funzioni intercambiabili. Ognuno di quei nomi rappresenta una storia, una vita, un fascio di speranze, attese, delusioni, sofferenze e gioie.
Non siamo tutti uguali di fronte a Dio, non siamo una massa di cloni, un oceano distinto. Siamo tutti diversi e tutti amati singolarmente. Possediamo temperamenti e caratteri diversi, storie ed esperienze diverse, abilità, capacità, sensibilità diverse e proprio per questo siamo tutti indispensabili per il Regno. Se mancasse anche un minimo pezzo della nostra intera personalità, il Regno sarebbe più povero.
NOI VALIAMO, IN QUANTO CRISTIANI, NON PERCHE’ RICOPRIAMO DEI RUOLI, MA PERCHE’ SIAMO AMATI DA DIO COSI’ COME SIAMO,NELLA NOSTRA UNICITA’.