”L’ Ancilla Domini”

Se l’anima non è ancilla Domini, è ordinariamente ancilla mundi.
Tutte le ventiquattro ore è proiettata a cercare plausi, quattrini e attenzioni del mondo: ma, per questo risultato fonico e fotogenico, si sacrifica alle esigenze dell’avarizia, obbedisce alle intimazioni della lussuria, sottostà ai capricci della frivolezza.
Maria, poichè appartiene a Dio, non si cura del mondo: lo cura. Non lo teme, lo ama. Non pensa di servirsene e non gli si ASSERVE, perchè liberamente lo serve.
Vince così l’ossessione dei primi posti, dei ciondoli decorativi, dei titoli su cinque colonne: l’osessione degli assegni in banca e degli omaggi in rima.
S’aspetta tutto da Dio: aspetta solo Dio.
S’è messa nell’Eterno e convoglia il tempo verso quella pace.
Ma il volo verso Lui abbisogna d’ali. Dante salì al cielo affidandosi alla donna amata: noi arriviamo a Dio fissando gli occhi in Maria, la Madonna: la quale sta come la teologia, la ragione e la poesia: e seppure presenta aspetti di dolore, copre con essi l’amore. E dunque il telefinalismo umano mira all’amore, che è Dio; per via dell’amore, che è Maria: Via Mariae, strada della bellezza: e la bellezza è fatta per l’amore, come l’amore per la bellezza.
La Via Mariae è la via casalinga, aperta a tutti: scorciatoia all’Eterno. Chè Maria è una donna, non è Dio; è una creatura come tante, vergine, madre, vedova, senza istruzione, senza cariche, angariata, sofferente, come tante madri della terra a cui la fatica abbatte il marito, a cui la tirannide ammazza il figlio, a cui i parenti, per non avere noie, voltano le spalle: sola, madre del dolore. La sua grandezza è dovuta a niente: quel niente che è umiltà e cioè il realistico riconoscimento del proprio non essere, per essere Dio.
tratto da: ”Maria modello perfetto” (I.Giodani)

Verso il compimento – L’Ascensione del Signore

Riflessioni&Meditazioni

La festa dell’Ascensione è il punto d’arrivo del cammino di Gesù tra gli uomini.
Gesù raccoglie la sua vita, la sua opera, la sua storia e la consegna al Padre, conducendole nella gloria.
Gesù giunge al Padre con la nostra stessa carne, cioè con la nostra umanità glorificata. Inizia il cammino di ritorno al Padre di tutta l’umanità, e si realizza il fine della storia, cioè raccolta della messe che il Padre aveva seminato fin dall’origine e che aveva protetto e salvato attraverso Gesù.
L’Ascensione è la festa di Gesù e dell’intera umanità… è l’uomo Gesù che entra, primo fra gli uomini risuscitati, nella gloria del Paradiso.
In questo modo mantiene la promessa fatta nei discorsi fatti durante l’Ultima Cena e prepara un posto ai suoi amici.
E’ la festa dell’assenza-presenza di Gesù: nel momento stesso in cui egli si siede alla destra del Padre si afferma che accompagna con i prodigi le parole degli Apostoli. E’ la festa del grande mandato missionario: un mandato fondato sulla grande fiducia che Gesù ha nei suoi discepoli. Ad essi affida il compito di allargare i confini del Regno fino alle estremità della terra. Tra coloro che sono stati raggiunti dalla forza della Pasqua ci siamo anche noi, chiamati a credere sulla parola degli apostoli e a verificare la nostra fede a partire dalla presenza dei segni caratteristici indicati da Gesù stesso.
Preghiera: Tu ascendi al cielo, Gesù, ma non abbandoni la terra. Anzi, ora il tuo potere si estende ad ogni popolo e nazione, ad ogni tempo e ad ogni luogo. Così gli apostoli sperimentano di non essere soli, dovunque vadano a predicare il Vangelo, tu li accompagni e li sostieni. Così appare che la Buona Notizia, non è un’illusione e neppure un sogno impossibile: essa cambia la vita di coloro che credono.

Maria, donna del Sabato del Signore

Maria, donna del riposo, dunque. Perché nessuno come lei sperimentava il sabato del Signore, ogni volta che cantava il Salmo 22: «In pascoli di erbe fresche mi fa riposare…».

Forse Gesù avrà appreso da lei questo stile di tenerezza, che adoperò poi con gli apostoli quando, vedendoli stanchi, diceva loro: «Venite in disparte, in un luogo solitario, e riposatevi un po’». O quando invitava le folle, affrante dalla fatica di vivere, con queste parole: «Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò ristoro».

Santa Maria, donna del riposo, accorcia le nostre notti quando non riusciamo a dormire. Come è dura la notte senza sonno! È una pista senza luce, su cui atterrano tenebrosi convogli di ricordi, e da cui decollano stormi di incubi che stringono il cuore.

Mettiti accanto a noi quando, nonostante i sedativi, non ce la facciamo a chiudere occhio, e il letto più morbido diventa una tortura, e dalla strada i latrati del cane sembrano dar voce ai gemiti dell’universo, e dalla torre dell’ orologio i rintocchi scendono sull’ anima come colpi di maglio, e i secondi scanditi dal pendolo del corridoio non si sa bene se vogliano farti compagnia, o ricordarti 1’inarrestabile corsa del tempo, o dilatare il supplizio delle ore che non passano mai.

Sorveglia il riposo di chi vive solo. Allunga nei vecchi i sipari del sonno, corti e leggeri come veli di melagrana. Tonifica il dormiveglia di chi sta in ospedale sotto un pianto di flebo. Rasserena 1’inquietudine notturna di chi si rigira nel letto sotto un pianto di rimorsi. Acquieta l’ansia di chi non riposa perché teme il sopraggiungere del giorno. Rimbocca gli stracci di chi dorme sotto i ponti. E riscalda i cartoni con cui la notte i miserabili si riparano dal freddo dei marciapiedi.

Santa Maria, donna del riposo, vogliamo pregarti per coloro che annunciano il Vangelo. Qualche volta li vediamo stanchi e sfiduciati, e sembrano dire come san Pietro: «Abbiamo faticato tutta la notte, ma non abbiamo preso nulla». Ebbene, fermali quando la generosità pastorale li porta a trascurare la loro stessa persona. Richiamali al dovere del riposo. Allontanali dalla frenesia dell’ azione. Aiutali a dormire tranquilli. Non indudi nella tentazione di ridurre le quote minime di sonno, neppure per la causa del Regno. Perché lo stress apostolico non è un incenso gradito al cospetto di Dio.

Pertanto, quando nel breviario recitano il Salmo 126, mettiti a cantarlo con loro, e calca la voce sui versetti in cui si dice che è inutile alzarsi di buon mattino o andare tardi a riposare la sera, perché «ai suoi amici il Signore dà il pane nel sonno». Capiranno bene, allora, che tu non li esorti al disimpegno, ma a rimettere tutto nelle mani di colui che dà fecondità al lavoro degli uomini.

Santa Maria, donna del riposo, donaci il gusto della domenica. Facci riscoprire la gioia antica di fermarci sul sagrato della chiesa, e conversare con gli amici senza guardare l’orologio. Frena le nostre sfibranti tabelle di marcia. Tienici lontani dall’ agitazione di chi è in lotta perenne col tempo. Liberaci dall’ affanno delle cose. Persuadici che fermarsi sotto la tenda, per ripensare la rotta, vale molto di più che coprire logoranti percorsi senza traguardo. Ma, soprattutto, facci capire che se il segreto del riposo fisico sta nelle pause settimanali o nelle ferie annuali che ci concediamo, il segreto della pace interiore sta nel saper perdere tempo con Dio. Lui ne perde tanto con noi. E anche tu ne perdi tanto.

Perciò, anche se facciamo tardi, attendici sempre la sera, sull’uscio di casa, al termine del nostro andare dissennato. E se non troviamo altri guanciali per poggiare il capo, offrici la tua spalla su cui placare la nostra stanchezza, e dormire finalmente tranquilli.

tratto da un testo di Don Tonino Bello

News – Settimana Vocazionale

Attivita parrocchiali News

 

DIOCESI DI AVERSA

 Settimana Vocazionale 

”Lasciate le reti lo seguirono ” (Mc 1,18) 

Carissimi tutti nel Signore,

Il Consiglio Pastorale Parrocchiale, i movimenti e i gruppi ecclesiali sono lieti di invitare tutta la comunità e i lettori del sito alla Settimana Vocazionale Parrocchiale.

Tale settimana è stata da noi voluta in occasione della ricorrenza del 20° anno di ordinazione sacerdotale del nostro Parroco don Francesco Russo. Vogliamo non solo rendere grazie al Signore per il dono del Sacerdozio Ministeriale, ma anche approfondire il mistero di questo grande dono di razia e di donazione totale a Dio e, per mezzo suo, ai fratelli.

Ci ritroveremo insieme in parrocchia per dei momenti particolari di preghiera, catechesi e riflessione per i quali avremo in mezzo a noi il nostro Vescovo, Mons. Angelo Spinillo, ed altri sacerdoti e religiosi.

 

PROGRAMMA 

LUNEDI’ 30 APRILE
Ore 18.30: Santo Rosario vocazionale animato dal gruppo dell’Apostolato della preghiera
Ore 19.00: CelebrazioneEucaristica con la testimonianza dell’Ordo Virginum” 

MARTEDI’ 1 MAGGIO
Ore 18.30: Santo Rosario Vocazionale animato dal gruppo Catechiste.
Ore 19.00: Celebrazione Eucaristica presieduta da Padre Mario Iannicelli con testimonianza di fratel Giorgio dei Fratelli Maristi di Giugliano. 

MERCOLEDI’ 2 MAGGIO
Ore 18.30: Santo Rosario Vocazionale animato dal gruppo del Rinnovamento nello Spirito
Ore 19.00: Celebrazione Eucaristica presieduta da Padre Simone, superiore del Pime di Trentola Ducenta 

GIOVEDI’ 3 MAGGIO
Ore 18.30: Santo Rosario vocazionale animato dal gruppo giovani della parrocchia
Ore 19.00: Celebrazione Eucaristica e Adorazione Eucaristica animata dai seminaristi del Seminario Vescovile di Aversa e presieduta da don Sebastiano, vice rettore del seminario 

VENERDI’ 4 MAGGIO
Ore 18.30: Santo Rosario Vocazionale animato dal gruppo delle Anime Offerte del Cuore Immacolato di Maria
Ore 19.00: Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dal nostro Vescovo Mons. Angelo Spinillo 

SABATO 5 MAGGIO
Ore 18.30: Santo Rosario vocazionale animato dalla la Caritas parrocchiale
Ore 19.00: Celebrazione Eucaristica presieduta dal Molto Reverendo Ministro Provinciale dei Padri Passionisti, Padre Enzo Del Brocco.

DOMENICA 6 MAGGIO
Ore 18.30: Santo Rosario vocazionale animato dal gruppo delle Figlie di Maria
Ore 19.00: Celebrazione Eucaristica presieduta da Padre Mario Folliero dei Frati Minori di Giugliano 

LUNEDI’ 7 MAGGIO
Ore 18.30: Santo Rosario vocazionale animato dall’Azione Cattolica parrocchiale
Ore 19.00: Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dal nostro Parroco don Francesco Russo in ringraziamento per il 20° anniversario di Ordinazione Presbiterale.