Catechesi Genitori: ‘La Domenica, relax o riposo?’

Catechismo

Scandire il tempo
Scandire bene il tempo vuol dire riconoscere ciò che nella vita vale veramente. Nel rapporto di coppia c’è il tempo della giornata in cui gli sposi si parlano: questo tempo permette loro di esprimere il loro amore, di vivificarlo, di celebrarlo. C’è poi il tempo del lavoro, quello del gioco, quello del riposo.
Ci sono poi i giorni di festa, come gli anniversari, i compleanni e così via. L’uomo, con un atto di fede, può porre un limite al suo lavoro affinchè non degeneri in una fatica senza senso.
Nello scandire il tempo l’uomo esprime se stesso. Nel primo capitolo della Genesi la Bibbia ci ricorda che Dio non solo crea, ma che si ”ferma” per godere di cio che ha creato, indicando così all’uomo che deve giungere a riposarsi per ringraziare della vita altrimenti il lavoro diviene ‘maledizione’. La frenesia del nostro tempo ci porta a correre e raramente ci fermiamo per ringraziare, per godere, per metterci alla presenza di Dio e vedere con i suoi occhi tutto ciò che esiste.

Domenica significa ‘giorno del Signore’. Gesù risorgendo il primo giorno dopo il sabato ha portato a compimento il significato del riposo ebraico. Non c’è vera pace e vera festa, non c’è vero ringraziamento e vera lode se non perchè la vita che viviamo è destinata alla resurrezione.

Vero riposo non è perdere tempo, ma ritrovare il senso del vivere quotidiano

Talvolta ci sembra che la domenica ci stanchi più degli altri giorni oppure che dopo la stanchezza della settimana lavorativa almeno la domenica sia giusto non pensare a niente. E’ vero il contrario: ci si riposa veramente quando si scopre il significato della fatica che facciamo ogni giorno.
La domenica ci è donata, perchè in Dio ritroviamo la fiducia che vale la pena faticare per la nostra famiglia.
I giorni della settimana sono il tempo in cui viviamo la vocazione che Dio ci ha affidato. Dio ci è vicino ed allora tutta l’esistenza non è una corsa verso il nulla: ecco cosa ci da motivo di festa e di serenità.
Senza il Signore e il giorno che a Lui appartiene non si realizza una vita riuscita.

Ai bambini abbiamo detto che imparano il rapporto con Dio e la carità verso gli altri attraverso i riti della domenica.. Proprio la domenica li aiuta a celebrare la presenza di Dio, scoprendo che la famiglia in quel giorno rivolge a Lui la sua attenzione e ne trae motivo di gioia e di festa. Per il bambino, prima ancora che la Messa, saranno importanti quei gesti che si vivono in casa e che, prima di andare in chiesa, preparano il cuore alla diversità di quel giorno.

Benvenuta a corte con… P.A.S.

AC ACR

Un vero e proprio ricevimento aristocratico quello che si è tenuto, domenica 26 gennaio, nel salone parrocchiale!
Lucia Zitiello, la nuova Presidente AC, eletta Regina! Ma, per guadagnarsi il titolo di Regina, ha dovuto superare, insieme alla ex presidente Enza Barbato, ben 3 prove. Dopodiché hanno pregato l’una per l’altra e la Barbato, con commozione ed un fraterno abbraccio, ha consegnato alla Regina Zitiello, il TRONO.
Continueranno a collaborare insieme ma con ruoli diversi e soprattutto, sempre con …P.A.S. = P(Passione); A(Azione); S(Sacrificio).
Momenti di grande gioia e fraternità hanno sigillato la serata. Bella Festa!!!
Buon operato al nuovo pastorale AC&ACR!

RnS – Come i Magi seguiamo la Stella

RnS

Primo ritiro spirituale per il nuovo pastorale del gruppo Emmanuel.
Un’intera giornata di catechesi, preghiera, condivisione e Santa Messa nei locali dei Fratelli Maristi in Giugliano.
Il tema del ritiro è stato su un versetto del profeta Amos 5,14:
”Cercate il bene e non il male, se volete vivere, e solo così il Signore, Dio degli eserciti, sarà con voi, come voi dite.” (Testo CEI2008)

2° tema: Come i Magi seguiamo la stella: percorso/lectio con i verbi
CERCARE
VEDERE
GIOIRE
RICONOSCERE
ANNUNCIARE

Preghiera finale
”Lascia che i tuoi passi corrano…”

Quando stenti a tenere il passo nel cammino della vita,
spiega la vela,
lascia che il vento la gonfi:
il Soffio di Dio ti condurrà senza fatica
se solo ti manterrai saldo al timone.
Quando gridi verso di Lui dal fondo del tuo abisso,
credi che Egli ti ha già preceduto,
non c’è invocazione che vada perduta
non c’è anelito che Lui non conosca.

Egli ti ha già colmato d’amore.

E allora canta! Grida di gioia!
E lascia che i tuoi passi corrano ancora lesti
sul sentiero della vita.
Là dove Egli ha già costellato di luce il tuo cammino…
e assaporerai una beatitudine infinita
che darà pace al tuo cuore (anonimo)

Papa Francesco istituisce la ” I Domenica della Parola ”

La Parola del Papa News

La terza domenica del tempo ordinario, domenica prossima, sarà per volontà di Papa Francesco la Domenica della Parola di Dio, perché possa crescere nel popolo di Dio la religiosa e assidua familiarità con le Sacre Scritture. Una occasione preziosa per ritrovare la consapevolezza della centralità della Parola di Dio che illumina ogni ambito della vita ecclesiale dalla dimensione spirituale, alla cura pastorale, alla carità e all’azione evangelizzatrice.
In vista di questa giornata la Conferenza Episcopale Italiana ha predisposto un sussidio reperibile nel sito della CEI. Anche l’Ufficio liturgico diocesano ha messo a disposizione del materiale con suggerimenti in particolare per la celebrazione della Messa: in particolare si suggerisce una valorizzazione del libro liturgico: il Lezionario per le letture e l’Evangeliario ornato per la pagina evangelica. A questo proposito si suggerisce di compiere un gesto di venerazione dopo la proclamazione del Vangelo.

Per chi desidera approfondire la Lettera Apostolica di Papa Francesco ”Aperuit illis’ seguire il link: http://www.vatican.va/content/francesco/it/motu_proprio/documents/papa-francesco-motu-proprio-20190930_aperuit-illis.html

Io Accolgo te: ‘Amarsi da peccatori”

Corsi Prematrimoniali

La vita di famiglia offre occasioni uniche per perdonare ed essere perdonati. Quando vengono feriti i sentimenti, dì “perdonami” e “ti perdono”: darai un’ altra occasione all’ AMORE.

1. Quando sorge una situazione di litigio, chi di noi due fa il primo passo per riconciliarsi?
2. Sono consapevole che chi compie il primo gesto è la persona più matura e forte?
3. Sei d’accordo sui cinque modi di chiedere perdono?
a. Il rammarico (“Mi dispiace”)
b. L’assunzione di responsabilità (“Ho sbagliato”)
c. Il tentativo di rimediare (“Cosa posso fare per rimediare”)
d. L’impegno sincero (“Cercherò di non farlo più”)
e. Richiesta di perdono (“Puoi perdonarmi”)

Il perdono nella coppia
Non aver paura del litigio: avere dei conflitti è naturale e inevitabile;
avere dei conflitti non è un segnale cattivo: il litigio è un’opportunità di crescita nella relazione;
ci sono conflitti e conflitti: saperli riconoscere per affrontarli meglio;
come trasformare il litigio in un buon confronto: litigare male, litigare bene. – Perdonarsi….sempre. Il perdono come il dono più alto della tenerezza che ama . Il perdono è un dono completo, perfetto, non per dovere e nemmeno per costrizione morale.

1) Risoluzione negativa dei conflitti:
Stile competitivo: quando prevale uno sull’altro.
Stile dell’evitamento: quando si nega l’evidenza del problema per evitare l’ansia del confronto interpersonale.
Stile dell’accomodamento e del compromesso : si dilazionano i tempi per affrontare i conflitti e nel frattempo si sceglie il compromesso accomodante.
Aspettare il momento giusto lasciando decantare le emozioni negative.
Cercare il bene comune, senza pretendere la vittoria ad ogni costo e senza scegliere la logica del muro contro muro.
Aprirsi al cuore di Dio: il fatto di essersi sposati in chiesa non esime da situazioni difficili. Paolo VI nell’ “Humanae vitae”: “non scoraggiarsi, ma con umile perseveranza ricorrere al sacramento della confessione”.

PREGHIERA FINALE
Signore, riconciliami con me stesso.
Come potrei incontrare e amare gli altri
se non mi incontro e non mi amo più?
Signore, tu che mi ami cosi come sono
e non come mi sogno,
aiutami ad accettare la mia condizione di uomo,
limitato ma chiamato a superarsi.
Insegnami a vivere con le mie ombre e le mie luci,
con le mie dolcezze e le mie collere,
i miei sorrisi e le mie lacrime, il mio, passato e il mio presente.
Fa’ che mi accolga come tu m’accogli,
che mi ami come tu mi ami.
Liberami dalla perfezione che mi voglio dare,
aprimi alla santità che vuoi accordarmi.
Risparmiami i rimorsi di chi rientra in se stesso per non uscirne più,
spaventato e disperato di fronte al peccato.
Accordami il pentimento che incontra il silenzio del tuo sguardo
pieno di tenerezza e di pietà.
E se devo piangere, non sia su me stesso ma sull’ amore offeso.
La tua tenerezza mi faccia esistere ai miei stessi occhi!
Spalanca la porta della mia prigione
che io stesso chiudo a chiave!

23 gennaio – ‘Lo Sposalizio di Maria e Giuseppe’

Una festa da non dimenticare: lo sposalizio della Vergine Maria

La scena si svolge all’interno del tempio, il luogo è sempre lo stesso, la scena è divisa a metà: da una parte gli uomini, dall’altra le donne.
Dio ha scelto come sposo di Maria l’anziano e pio Giuseppe, in modo da mantenere la castità della sposa, scelta che è stata resa palese dal prodigioso fiorire del bastone di Giuseppe. Una colomba che raffigura lo Spirito Santo si posa sul bastone sottolineando l’aspetto miracoloso dell’evento. Il sacerdote sta celebrando il matrimonio tenendo le mani degli sposi mentre Giuseppe mette l’anello alla sposa; vicino a lui sta l’inserviente del Tempio vestito di verde, che osserva la scena. Maria è esile a slanciata, come nelle sculture gotiche dell’epoca, ed ha una mano sul ventre che simboleggia la futura gravidanza. Dietro Maria c’è un gruppo di tre donne, tra cui una incinta ripete il gesto di toccarsi il ventre, mentre dietro Giuseppe sta un uomo che ha la bocca aperta e solleva la mano, probabilmente un testimone che sta parlando. A sinistra sono raggruppati i giovani che non sono stati scelti da Dio, caratterizzati con espressioni varie: chi di sorpresa, chi di disappunto per la scelta avvenuta come quel giovane che, adirato per non essere il prescelto, addirittura rompe il proprio bastone imputandogli la colpa di non essere fiorito.

Al Via l’8°Concorso: ”AMA&IMPARA’

Caritas Catechismo

8° CONCORSO A PREMI PER I BAMBINI DEL CATECHISMO DEL 2° ANNO. 17-19-21 FEBBRAIO 2020

Il concorso ”Ama e Impara ”, riservato ai bambini del 2° anno, che fanno catechismo per la 1a comunione, è un’iniziativa dallo scopo socio-umanitario che vuole entrare nel merito della solidarietà condivisa. Da sempre i bambini del catechismo sono gemellati con i piccoli assistiti della Caritas e per tale motivo, ad ogni fine corso, offrono loro un salvadanaio fatto di piccoli risparmi che vanno ad allietare, anche se per poco, quei piccoli meno fortunati. Per tale motivo, questa Commissione, vuole ringraziare attraverso questo concorso a premi, il loro nobile gesto, che racchiude in se, non solo nella forma, ma anche nella sostanza, un significato che va al di la di ogni sorta di solidarietà cristiana.
Regolamento: Ai bambini verrà assegnato un lavoretto che consiste in un DISEGNO su argomenti studiati al corso di catechismo con relativa illustrazione scritta.
La Commissione valuterà i lavori tenendo conto dei seguenti punti: 1)CONTENUTO; 2)IDEA; 3)FORMA;4)ORTOGRAFIA; 5)PUNTEGGIATURA.(da notare che non si baderà solo agli errori in genere ma essenzialmente al contenuto e all’IDEA. Ribadiamo che la nostra iniziativa è volta ad uno scopo SOCIO-CREATIVO e NON DIDATTICO).

LE PROVE SI SVOLGERANNO DURANTE LE LEZIONI DEL 17-19-21 FEBBRAIO

CI SARANNO RICCHI PREMI PER I PRIMI 3 CLASSIFICATI. Inoltre, un bambino per ogni classe, sarà premiato per essersi distinto/a per buona condotta e assiduità. Sarà premiato, inoltre, anche il catechista da cui proviene il vincitore della prova.

LA GRADUATORIA FINALE SARA’ ESPOSTA DENTRO E FUORI I LOCALI DELLA PARROCCHIA IL 7/3/2020 ALLE ORE 17.00 mentre;
LA PREMIAZIONE avverrà il 15/3/2020 DURANTE LA CELEBRAZIONE DELLE ORE 10.00

Elezioni Azione Cattolica

AC ACR

La settimana di preghiera con l’AC si è conclusa giovedì scorso con l’Adorazione Eucaristica pre – assemblea e ieri, domenica 19 gennaio, ci sono state le elezioni per il nuovo elettivo dell’Azione Cattolica con il nuovo Presidente.
Ecco i nomi dei nuovi responsabili AC e ACR con il loro Presidente:

Presidente: Lucia Zitiello
Vice Presidenti Adulti: Enza Barbato e Giuseppe Manna
Vice Presidenti Giovani: Manna M.Grazia e Prota Daniele
Responsabile ACR: M.Grazia Barbato
Segretario: Ronca Mario
Economa: Maria Di Nardo
Consiglieri: Arcieri Lucia – Davide LeitiZinno Anna – Francesco Borzacchelli – Antonio Triola – Mario MaistoVacca Mariachiara – Daniele Granata – Giovanni Tammaro
Delegato Giovanissimi:
Vittorio Laierno
Delegato Formazione:
Vittoria Di Fiore
Delegato Archivio:
Nicola Rega
Delegato Tesseramento:
Pierluigi Di Fiore
Delegato alla Comunicazione:
Francesca Furone
Le foto dei momenti più significativi di questa settimana di preghiera :

Buon Cammino ai nuovi Responsabili sotto la guida dello Spirito Santo!

”Io accolgo te: In Principio l’amore”’

Corsi Prematrimoniali

In Principio l’Amore/Fondamenti Biblici – Relatore: Don Alessandro Ferraro

L’amore coniugale è profondamente umano, coglie tutte le dimensioni della persona, è totale, unico, cioè esclusivo, fedele, fecondo. L’amore degli sposi non porta alla fusione, ma al dono. Ciascuna persona rimane distinta, e, lungi dal dissolversi nel dono reciproco, si afferma e si affina, cresce lungo tutta la vita coniugale, secondo questa grande legge dell’amore: donarsi l’uno all’altro per donarsi insieme. L’amore è il cemento e dà a questa unità di vita la sua solidità e lo slancio che porta a una pienezza sempre più perfetta.
Tutto l’essere vi partecipa, con la profondità del suo mistero personale e con le sue componenti affettive, sensibili, sia fisiche che spirituali, fino a costituire quell’immagine di Dio che la coppia ha per missione di incarnare giorno per giorno, intessendola con le sue prove. L’amore naturale degli sposi viene così assunto nel sacramento del matrimonio – dice Familiaris Consortio 13a – <<Lo Spirito che il Signore effonde dona il cuore nuovo e rende l’uomo e la donna capaci di amarsi, come Cristo ci ha amati.>>

18 gennaio 2020 – Condivisione
L’amore ha così tante sfaccettature che spesso ne perdiamo la profondità e restiamo confusi e disorientati. Ma qual’è l’amore vero? Chi c’è lo può insegnare? Solo chi ha inventato l’amore ci può insegnare ad amare, cioè Dio. E’ Lui che sa meglio di ogni altro come deve essere vissuto l’amore. Sposandoci in chiesa andiamo a chiedere a Lui come deve essere vissuto l’amore.
Ma perché stiamo insieme?
Chi ha voluto che ci incontrassimo?
C’è qualcuno che ha pensato a noi fin dall’eternità o tutto è casuale?
Tutto è pensato e voluto da Dio fin dall’eternità. Sotto l’apparente casualità di un incontro, si nasconde un progetto di vita.
Preghiera con riflessione
Amare
è rispettarti e rispettare tutti gli altri,
per essere in grado di rispettare profondamente
il corpo e la personalità di un altro,
è arricchire tutto il tuo essere
per poterne arricchire un altro,
è conquistarti,
per poter donare te stesso a un altro,
è dimenticarti per non impadronirti di un altro,
bensì offrirti a un altro,
è aprirti agli altri, accettare gli altri,
è comprendere gli altri,
per poter accogliere un altro,
e unirti a Dio per poter, in lui,
unirti a un altro essere. (Michel Quoist)