31 maggio: Visitazione di Maria Ss, Rosario Cantato in dialetto e Rito dell’Alzabandiera

Carissimi, dopo due anni di inattività (causa pandemia) ritornano i consueti festeggiamenti in onore a Maria Ss delle Grazie.

Iniziamo martedì 31 maggio Festa Liturgica della nostra Mamma delle Grazie ovvero Visitazione della Beata Vergine Maria.
Abbiamo ripreso un’antica tradizione parrocchiale: ‘il Rosario Cantato’ in forma dialettale come veniva recitato anticamente dai contadini devoti della Mamma delle Grazie.
Pertanto, domani 31 maggio alle ore 18.00 sarà recitato il Rosario Cantato in dialetto;
– alle 19.00 seguirà la Santa Messa e dopo la Celebrazione Eucaristica vi sarà il Rito dell’Alzabandiera con processione, che darà inizio ai consueti Festeggiamenti in onore a Maria Ss delle Grazie.
Tutta la comunità è invitata a vivere questo momento di Grazia e di Gioia tanto atteso.

Il Comitato Festeggiamenti MdG saluta il caro Pietro Sciorio

ComitatoFesteggiamenti

AVVISO DI LUTTO: Comunichiamo ai fedeli che è venuto a mancare il sig. Pierino Sciorio, un carissimo collaboratore parrocchiale e confratello della commissione in onore di Maria SS delle Grazie. Il parroco don Francesco Russo, il vicario don Salvatore Saggiomo, la Commissione di Maria SS delle Grazie e tutta la comunità sono vicini con la preghiera al dolore della famiglia.

Il Comitato Festeggiamenti saluta il fratello Umberto

E’ tornato alla casa del Padre Umberto Esposito. Umberto era tra i fondatori del Comitato Festeggiamenti Maria Ss delle Grazie e membro attivo fino a qualche anno fà. Dopo una lunga malattia è deceduto ieri e stamattina, 4 marzo, si sono svolti i funerali in parrocchia.  Era innamorato della Mamma delle Grazie e per anni ha percorso tutte le strade e i vicoletti della parrocchia bussando alle case dei fedeli, raccogliendo offerte affinchè non mancasse la Festa alla sua cara Madonnina. La comunità parrocchiale e il Comitato Festeggiamenti danno l’ultimo saluto al caro fratello Umberto. Addio Umberto!

”La Forza dirompente della Pietà Popolare”

Nell’ Instrumentum laboris troviamo diversi riferimenti alla religiosità popolare. Mi  ricollego soprattutto al numero 13 del documento dove si legge che in alcune regioni o nazioni «si conservano tuttora molto vive tradizioni di pietà e di religiosità cristiana; ma questo patrimonio morale e spirituale rischia oggi di essere disperso sotto l’impatto di molteplici processi, tra i quali emergono la secolarizzazione e la diffusione delle sette. Solo una nuova evangelizzazione può assicurare la crescita di una fede limpida e profonda, capace di fare di queste tradizioni una forza di autentica libertà…». Anche il numero 83 del documento sottolinea che «la Chiesa ha bisogno di non perdere il volto di Chiesa “domestica, popolare”»

In questo contesto vale la pena ricordare ciò che, su questo argomento, scrive il Papa Paolo VI nell’Evangelii Nuntiandi. Il Papa presenta la religiosità popolare come una via di evangelizzazione e dice espressamente «qui tocchiamo un aspetto dell’evangelizzazione che non può lasciare insensibili» (n. 48). Secondo Paolo VI «la religiosità popolare, si può dire, ha certamente i suoi limiti […] Resta spesso a livello di manifestazioni cultuali senza impegnare un’autentica adesione di fede […] Ma se è ben orientata, – afferma il Papa – soprattutto mediante una pedagogia di evangelizzazione, è ricca di valori. Essa manifesta una sete di Dio che solo i semplici e i poveri possono conoscere; rende capaci di generosità e di sacrificio fino all’eroismo, quando si tratta di manifestare la fede; comporta un senso acuto degli attributi profondi di Dio: la paternità, la provvidenza, la presenza amorosa e costante; genera atteggiamenti interiori raramente osservati altrove al medesimo grado: pazienza, senso della croce nella vita quotidiana, distacco, apertura agli altri, devozione» (n. 48).

Il beato Giovanni Paolo II nel suo Magistero ha dedicato particolare attenzione al fenomeno della religiosità popolare. Secondo il beato pontefice, la religiosità popolare non è altro che «una fede radicata profondamente in una cultura precisa, immersa sin nelle fibre del cuore e nelle idee, e soprattutto condivisa largamente da un popolo intero, che è allora popolo di Dio».
1 Il Santo Padre fa risalire la dimensione “popolare” del cristianesimo al Cenacolo di Pentecoste, quando la Chiesa uscì in modo dirompente dalla cerchia del piccolo gruppo dei primi discepoli. Il carattere “popolare” del cristianesimo è, a suo avviso, essenziale perché esprime la cattolicità della Chiesa. La dimensione popolare, presente sin dalle origini della Chiesa – come testimoniano gli Atti degli Apostoli – costituisce un dono e un appello a cui devono prestare attenzione soprattutto i Pastori che hanno il compito della guida e del discernimento. Nel discorso citato, Giovanni Paolo II ribadisce con forza che «la Chiesa cattolica non può essere ridotta a un cenacolo, a un’élite spirituale o apostolica».
2 Per questa ragione nella pastorale bisogna «evitare i falsi dilemmi: o l’élite o la massa – la qualità dei cristiani o la quantità – una Chiesa orientata verso l’interno o verso l’esterno».
3 La storia del cristianesimo ci insegna – diceva il Papa – che le scelte esclusive conducono sempre a una mutilazione della Chiesa. Il beato Giovanni Paolo II ci indica, dunque, una importante regola pastorale che ci mette in guardia di fronte alla tentazione di scelte esclusiviste e unilaterali, cioè quelle aut aut invece di quelle et et .

Pontificio Consiglio Laici

Insieme per Maria!

Anche quest’anno i festeggiamenti per Maria SS delle Grazie si avvicinano e doverosi ringraziamenti non possono mancare.
Un grazie di cuore va alla puntuale generosità di tutti i fedeli ma un grazie particolare lo dobbiamo, partendo dalle parole di San Paolo ” Incoraggiatevi a vicenda gli uni gli altri ogni giorno..”, al Comitato Festeggiamenti.
L’amore verso la Madre delle Grazie li spinge sotto il sole, superando a volte la chiusura, la cattiva educazione di alcuni nonché le critiche, a raccogliere fondi per non far passare inosservata la festa della loro amatissima Mamma delle Grazie.
Un tempo il comitato era composto da numerosi e volenterosi uomini di buona volontà , con gli anni l’anzianità di molti ha sfoltito il gruppo. Oggi, però, grazie a Dio, abbiamo anche giovani che con cuore passionevole si offrono per non far mancare, a Maria, la FESTA… curandone ogni minimo dettaglio.
Grazie fratelli del Comitato Maria SS delle Grazie! Grazie a tutti coloro che con fervore collaborano superando stanchezza e altro. Viva Maria!!!