La Prudenza è, insieme con la giustizia, la fortezza e la temperanza, una delle virtù cardinali, cioè quelle che stanno alla base di ogni comportamento saggio, buono e costruttivo. E’ la prima delle quattro virtù cardinali non soltanto perchè viene prima nell’elenco delle virtù, ma perchè cosa ci facciamo con la giustizia, la fortezza e la temperanza senza la prudenza?
Essa, infatti, è la capacità di discernere, in ogni circostanza, il nostro vero bene e di scegliere i mezzi adeguati per attuarlo(vedi Compendio del Catechismo delle Chiesa Cattolica)
Gesù dice: ” chi di voi, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolarne la spesa, se ha i mezzi per portarla a compimento?”
Nel Vangelo di Luca al capitolo 14,25-27 Gesù invitava la ”molta gente che andava con Lui a pensarci bene prima di decidersi a seguirlo. Ecco cos’è la prudenza: calcolare la spesa, compiere un’attenta analisi dei mezzi a disposizione, e un accurato calcolo dei costi e dei ricavi.
LA PRUDENZA E’ SAPIENZA, E’ INTELLIGENZA.
La Bibbia dà una grandissima importanza alla prudenza, identificandola con la Sapienzza:” Beato l’uomo che ha trovato la sapienza e il mortale che ha acquistato la prudenza”(Proverbi 3,13). Sapienza che comprende la scienza e la riflessione: ” Io, la Sapienza, possiedo la prudenza e ho la scienza e la riflessione”(Proverbi 8,12) e perciò si contrappone alla stoltezza: ” Fonte di vita è la prudenza per chi la possiede, castigo degli stolti è la stoltezza” (Proverbi 16,22)
Il Salmo 31,9 dice: ”Non siate come il cavallo e come il mulo privi di intelligenza” noi possiamo dire che la prudenza è intelligenza, cioè la capacità messa in azione e adoperata per capire che cosa è il bene e che cosa è il male. Es. i ragazzi che finiscono nella droga hanno un quoziente intellettuale molto più alto di chi ,invece, non fa uso di sostanze stupefacenti: sono intelligenti ma non sapienti.
Un esempio classico di prudenza, sapienza e intelligenza è Salomone che abbiamo avuto modo di conoscere nella liturgia di questi giorni.
Il Signore apparve a Salomone in sogno e gli disse: ”Chiedimi ciò che devo concederti”. Salomone disse: ”Io sono un ragazzo, non so come regolarmi. Concedi al tuo servo un cuore docile perchè sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male”. Al Signore piacque che Salomone avesse chiesto la saggezza nel governare. Dio gli disse: ”Perchè hai domandato questa cosa e non hai domandato per te nè una lunga vita, nè la ricchezza, nè la morte dei tuoi nemici…ecco, ti concedo un cuore saggio e intelligente”. La saggezze non è un bene che una volta acquisito rimane per sempre. Essendo una virtù, deve essere continuamente coltivata e alimentata. La vita è movimento e cambiamento, perciò l’impegno a discernere tra il bene e il male deve muoversi e cambiare con lo stesso ritmo. Altrimenti la prudenza (sapienza e intelligenza) se ne va: ”Quando Salomone fu vecchio, le sue donne l’attirarono verso dèi stranieri e il suo cuore non restò più tutto con il Signore suo Dio come il cuore di Davide”(1Re 11,4-6) e così rovinò tutto. Quindi, prudenti lo si diventa ogni giorno. Questo è motivo di incoraggiamento perchè cossì anche il più stolto può diventare prudente e intelligente.
Al prossimo appuntamento con ”La prudenza è una conquista”