Benedetta fra le donne!

Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: ” Benedetta tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la Madre del mio Signore venga a me?” (Lc 1, 41-43)

” Il saluto di Maria fu efficace in quanto riempì Elisabetta di Spirito Santo. Con la sua parola, mediante la profezia, fece sgorgare dalla cugina, come da una sorgente, un fiume di doni divini. Infatti, dove arriva la piena di grazia, là tutto si colma di gioia.
Benedetta fra le donne! Tu, infatti, per lei sei diventata principio di rigenerazione. Tu ci hai dato il permesso di entrare nel Paradiso e hai messo in fuga l’antico dolore. Grazie a te, il genere umano non è più oltraggiato. Gli eredi di Eva non hanno più paura dell’antica maledizione, perché Cristo, Redentore degli uomini, Salvatore della natura, spirituale Adamo, viene dal tuo grembo a guarire le ferite dell’uomo terreno”.

Pseudo Gregorio Taumaturgo (V secolo)

Festa della passività

Maria in ginocchio, seduta sui calcagni, con le braccia spalancate, le palme delle mani rivolte verso l’alto, canta: << Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente>> (Lc 1, 49); ”Lui, non io – sembre dire Maria – è l’icona della pura accoglienza”.
Oggi è la festa della <<passività>>, e io voglio invitarvi alla passività, una volta tanto. Voi pensate di costruire la vostra grandezza spirituale mettendo, una dopo l’altra, le mattonelle delle vostre buone opere, dei vostri digiuni, delle vostre implorazioni, delle vostre preghiere, dei vostri canti, per farvi chissà quale casetta.
Facciamo come i bambini con le costruzioni, quando con le opere buone pensiamo di creare chissà quali architetture; pretendiamo di costruire chissà quali grattacieli con le nostre mani.
Macchè! Maria viene ad azzerare tutto: << GRANDI COSE HA FATTO IN ME L’ONNIPOTENTE>> LUI!
Questa è la pura passività, che comporta una grande cosa: ”l’accoglienza”.
Guardate: accogliere è più difficile che dare!

Don Tonino Bello