Aspettando la 54a GMCS

GIORNATA MONDIALE DELLA COMUNICAZIONE
« Tra le meravigliose invenzioni tecniche che, soprattutto nel nostro tempo, l’ingegno umano è riuscito, con l’aiuto di Dio, a trarre dal creato,… occupano un posto di rilievo quegli strumenti che, per loro natura, sono in grado di raggiungere e influenzare non solo i singoli, ma le stesse masse e l’intera umanità. Rientrano in tale categoria la stampa, il cinema, la radio, la televisione e simili. A ragione quindi essi possono essere chiamati: strumenti di comunicazione sociale. La Chiesa nostra madre riconosce che questi strumenti se bene adoperati, offrono al genere umano grandi vantaggi, perché contribuiscono efficacemente a sollevare e ad arricchire lo spirito, nonché a diffondere e a consolidare il regno di Dio…
Al fine di rendere più efficace il multiforme apostolato della Chiesa con l’impiego degli strumenti di comunicazione sociale, ogni anno in tutte le diocesi del mondo, a giudizio dei vescovi, venga celebrata una “giornata” nella quale i fedeli siano istruiti sui loro doveri in questo settore, invitati a speciali preghiere per questo scopo e a contribuirvi con le loro offerte… ».

Decreto Inter Mirifica – Concilio Vaticano II, 4 dicembre 1963
Con questo decreto, il 4 dicembre 1963 il Concilio Vaticano II istituisce la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali nella Chiesa e nella società, celebrata ogni anno nella domenica che precede la Pentecoste (maggio).
Il tema viene annunciato dal Papa il 29 settembre, in occasione della festa dell’Arcangelo Gabriele, per l’anno seguente e il testo integrale del messaggio è licenziato il 24 gennaio davanti ai giornalisti cattolici, riuniti in quel giorno per celebrare il loro patrono, San Francesco di Sales.

Tutti insieme il 19 marzo

ComunicazioniSociali

In questo momento di emergenza sanitaria, la Chiesa italiana promuove un momento di preghiera per tutto il Paese, invitando ogni famiglia, ogni fedele, ogni comunità religiosa a recitare in casa il Rosario (Misteri della luce), simbolicamente uniti alla stessa ora: alle 21 di giovedì 19 marzo, festa di San Giuseppe, Custode della Santa Famiglia. Alle finestre delle case si propone di esporre un piccolo drappo bianco o una candela accesa.
TV2000 offrirà la possibilità di condividere la preghiera in diretta.
“A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio, insieme con quello della tua santissima Sposa”  (Leone XIII)

Diocesi Aversa – Comunicato CEC su Covid-19

In margine al comunicato CEC e a titolo esemplificativo sua Eccellenza Mons. Angelo Spinillo, Vescovo di Aversa, integra il testo con alcune norme da seguire tutti insieme almeno fino al prossimo 15 marzo.
Carissimi confratelli, carissimi fedeli, come indicato nel Decreto del Governo e premesso che si tende solo a far crescere lo spirito comunitario proprio del nostro essere Chiesa attenta alla vita del mondo, si terranno aperte le chiese nelle forme consuete per favorire la preghiera o l’adorazione personale dei singoli fedeli o di piccoli gruppi. Per l’attenzione richiesta in queste circostanze, e per il tempo indicato, rimane sospesa ogni attività di catechesi ai bambini o ai giovani, o che raduni persone senza garantire la minima distanza indicata nel decreto. Si tolga l’acqua dalle acquasantiere e si eviti il segno di pace. Si conservano le celebrazioni liturgiche domenicali avendo l’accortezza di chiedere ai fedeli di rispettare gli spazi opportuni, ricordando le possibilità offerta dai Media e comunque ricevendo la comunione sul palmo della mano. Anche per i matrimoni ed i funerali, nelle modalità opportune, si incoraggi solo la partecipazione dei familiari più stretti. Non si neghi la comunione agli anziani o ammalati che la richiedano a casa. Ribadisco il carattere temporaneo di queste disposizioni e l’auspicio di un rapido e sereno ritorno alla normalità.
Affinché tali disposizioni possano essere applicate, saranno i Sacerdoti, sul posto, a gestire al meglio queste indicazioni. Si auspica ancora, come invitano i Vescovi, che queste limitazioni siano osservate con senso di partecipazione e di corresponsabilità per la vita della comunità e della Chiesa, accogliendo ancora con disponibilità le indicazioni che potranno essere date dai Parroci.

CONFERENZA EPISCOPALE CAMPANA COMUNICATO
Noi, Vescovi della Campania, riuniti in preghiera e riflessione nel corso degli annuali esercizi spirituali, seguiamo con trepidazione l’evolversi della situazione relativa al contagio del coronavirus, chiedendo a Dio forza e costanza nella prova (2 Tim 2,12), sostegno e vicinanza ai malati e a quanti si prodigano presso i centri sanitari e di primo soccorso. continua a leggere

 

 

Custodia del Creato 2019: Messaggio di Mons. Spinillo

Ci siamo, anche quest’anno in Diocesi vivremo un forte momento di attenzione alla Custodia del Creato, che non a caso culminerà nella giornata del 4 Ottobre, Festa di San Francesco. Invito tutti – scuole, parrocchie, ragazzi, gruppi, associazioni – ad essere partecipi delle attività che si svilupperanno fino agli inizi del mese prossimo.
Penso a quanto ci incuriosisce il dinamismo della natura, tanto utile alla vita di tutti noi. Non lasciamoci però condizionare dalla nostra paura per la potenza del Creato, cogliamo piuttosto l’opportunità preziosa di incontrare la vita in tutte le sue forme, magari ripensando al Salmo 8 della Bibbia: “O Signore, nostro Dio, quanto è grande il tuo nome su tutta la terra:
Se guardo il tuo cielo, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai fissate, che cosa è l’uomo perché te ne ricordi, il figlio dell’uomo perché te ne curi? Eppure l’hai fatto poco meno degli angeli, di gloria e di onore lo hai coronato: gli hai dato potere sulle opere delle tue mani, tutto hai posto sotto i suoi piedi”.

Preghiera per la 53a Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali

«Siamo membra gli uni degli altri» (Ef 4,25). Dalle social network communities alla comunità umana

O Dio, Uno e Trino, Amore e Comunione,
ti ringraziamo per averci chiamati a vivere in relazione con te e con i nostri fratelli, a fare “rete”. Per comunicare con noi e per comunicarti a noi ti adatti al nostro linguaggio, stabilendo nella storia un vero e proprio dialogo con la nostra umanità. Creati a tua immagine e somiglianza, noi portiamo sempre nel cuore la nostalgia di vivere in comunione, di appartenere a una comunità.
O Padre,
che ci hai voluto figli tuoi nel tuo Figlio e fratelli fra di noi, aiutaci a promuovere autentiche relazioni solidali anche attraverso l’uso sapiente e prudente di internet, strumento per progredire come comunità, rete solidale, che cresce mediante l’ascolto reciproco e il dialogo. Libera i più giovani dalla piaga del cyberbullismo. Preservaci nell’ambiente digitale dall’individualismo sfrenato, che talvolta fomenta spirali di odio.
O Cristo Gesù,
in virtù del Battesimo ci riconosciamo tutti membra dell’unico corpo di cui tu sei il Capo. Fa’che custodiamo la verità per non smentire la reciproca relazione di comunione, che per tua grazia ci caratterizza. Liberaci dalla menzogna, rifiuto egoistico di riconoscere la nostra appartenenza al tuo corpo.
O Spirito Santo,
che discendesti sugli Apostoli riuniti nel Cenacolo sotto forma di lingue di fuoco, illuminaci e fortificaci, perché usiamo la rete come prolungamento o come attesa di incontro reale con i fratelli. Per tuo dono la rete sia occasione per avvicinarci a storie ed esperienze di bellezza o di sofferenza fisicamente lontane da noi, per pregare insieme e insieme cercare il bene nella riscoperta di ciò che ci unisce.
O Beata Vergine Maria, Madre della Chiesa,
rete tessuta dalla comunione eucaristica, dove l’unione non si fonda sui “like”, ma sulla verità, sull’“amen”, con cui ognuno di noi aderisce al Corpo di Cristo, prega per noi perché ci riscopriamo membra gli uni degli altri.
Amen. Alleluia!

(preghiera di don Francesco Dell’Orco, assistente pastorale all’Università Cattolica S. Cuore – Gemelli)

Vivere in sintonia con ciò che abbiamo ricevuto

ComunicazioniSociali UCS

Solo in comunione con gli altri si gode la pienezza della salvezza di Anna Matikova, fsp
53a GIORNATA MONDIALE delle COMUNICAZIONI SOCIALI

La Lettera agli Efesini presenta la Chiesa come il corpo di Cristo (cf Ef 1, 22-23). Alla maniera di altre lettere paoline comincia con la contemplazione delle meraviglie avvenute nella vita di coloro che hanno incontrato Gesù Cristo.
Solo successivamente descrive le conseguenze morali che questo incontro vitale produce nella vita dei credenti. Dio con la sua generosità ci precede sempre. Noi con la nostra condotta cerchiamo solo di rispondere alla sovrabbondanza della sua bontà. L’autore della Lettera presenta il momento incui passa dalla grata contemplazione del dono di Dio all’invito rivolto ai cristiani di vivere in sintonia con ciò che hanno ricevuto (Ef 4,1).
Il dono della salvezza si gode in pienezza solo in comunione con gli altri. Anzi, la comunione fa parte del dono stesso. Non è una cosa che dobbiamo costruire faticosamente con le nostre forze inventando chissà che procedure da compiere. Bisogna però stare attenti a non distruggere ciò che Dio ha costruito.
Dato che siamo membra gli uni degli altri (Ef 4,25) è solo naturale trattarci a vicenda con la medesima veracità, carità e premura con cui si tratta il proprio corpo.
Una parte naturale di tale premura è anche l’eliminazione di tutto ciò che è nocivo. Però attenzione: gli intrusi da estirpare non vanno cercati tra i fratelli e sorelle poco simpatici, ma soltanto tra le mozioni del proprio cuore che vorrebbero sedurci all’asprezza, animosità, collera, maldicenza o qualsiasi altra cattiveria (Ef 4, 31)
La nostra società è intessuta di invisibili ma onnipresenti fili delle reti sociali. L’utente è incoraggiato a impostare le opzioni a proprio piacimento, a personalizzare il suo profilo e a gestire i contatti secondo i propri interessi. Tutto gli fa credere che il gestore dell’universo virtuale sia soltanto lui e i suoi gusti personali. Tuttavia alla fine dei conti si trova schiavo di pubblicità invadenti che inseguono i suoi passi nei motori di ricerca. I suoi ricordi intimi che pensava di condividere soltanto con i veri amici vengono sparpagliati per le strade virtuali affollate dai cosiddetti amici che non ha mai visto di persona. Credeva di essere più libero che mai, ma si trova costretto a pagare cara la protezione dei dati personali dai pericoli che solo a stento riesce a immaginare.
Anche le fibre spirituali di cui è intessuto il corpo della Chiesa sono invisibili e onnipresenti. I singoli membri non possono impostare le proprie preferenze e personalizzare tutto come pare loro. Anzi, tutto è già impostato per default: la liturgia, i sacramenti, il credo, i comandamenti. Nell’apparente ripetitività della liturgia e dei sacramenti Gesù stesso continua a liberarci dalla schiavitù peggiore che possa esserci: il peccato. Perdona le nostre colpe, guarisce le profonde ferite delle nostre anime e non smette di donarci la forza per affrontare le fatiche quotidiane. La Parola di Dio sempre uguale non ci invade mai, ma se le prestiamo ascolto, libera in noi le risorse di bontà che non pensavamo neanche di avere.
La gente che frequenta le liturgie e che le formule liturgiche chiamano i nostri fratelli e sorelle non l’abbiamo scelta noi. Se non ci piace, non possiamo rimuoverla con un click del mouse. Però forse proprio le loro preghiere, fatiche e sofferenze nascoste, Dio, nella sua provvidenza onnipotente, le trasforma in sorgenti di grazia da cui fluiscono immensi beni spirituali anche a noi.
”Siamo membra gli uni degli altri” questo non è un obbligo da adempiere. E’ un dono da accogliere, gustare e custodire con attenzione e premura.