31 maggio: Visitazione di Maria Ss, Rosario Cantato in dialetto e Rito dell’Alzabandiera

Carissimi, dopo due anni di inattività (causa pandemia) ritornano i consueti festeggiamenti in onore a Maria Ss delle Grazie.

Iniziamo martedì 31 maggio Festa Liturgica della nostra Mamma delle Grazie ovvero Visitazione della Beata Vergine Maria.
Abbiamo ripreso un’antica tradizione parrocchiale: ‘il Rosario Cantato’ in forma dialettale come veniva recitato anticamente dai contadini devoti della Mamma delle Grazie.
Pertanto, domani 31 maggio alle ore 18.00 sarà recitato il Rosario Cantato in dialetto;
– alle 19.00 seguirà la Santa Messa e dopo la Celebrazione Eucaristica vi sarà il Rito dell’Alzabandiera con processione, che darà inizio ai consueti Festeggiamenti in onore a Maria Ss delle Grazie.
Tutta la comunità è invitata a vivere questo momento di Grazia e di Gioia tanto atteso.

8 dicembre 2021: chiude l’Anno di san Giuseppe

Scritti mariani

Papa Francesco ci ha donato un anno di riflessione, memoria e celebrazione dedicato a san Giuseppe, Custode del Redentore e Patrono della Chiesa. Pensate! Un uomo come noi, chiamato a vivere nella vicinanza costante di Maria, l’Immacolata senza peccato, e di Gesù, il Figlio di Dio. Nella comunione della famiglia di Nazaret, nel silenzio e nel suo fedele servizio, Giuseppe resta per sempre modello per tutti noi.
Lungo i giorni che verranno non dimentichiamolo, ma torniamo spesso a lui con la nostra memoria e la nostra gratitudine.
Chiudiamo questo Anno speciale lasciandovi una preghiera, preparata da don Francesco Dell’Orco e ispirata dalla Lettera apostolica Patris Corde di papa Francesco.

O beato Giuseppe, padre tenerissimo di Gesù, ti amiamo e ti invochiamo con fiducia, desiderosi di imitare le tue virtù e il tuo slancio. Tu sei al servizio dell’intero disegno salvifico. Accogli Maria senza mettere condizioni preventive. Sei il vero “miracolo” con cui Dio salva il Bambino e sua madre. Davvero ciò che conta Dio riesce sempre a salvarlo, a condizione che usiamo il tuo stesso coraggio creativo, con il quale sai trasformare un problema in un’opportunità, anteponendo sempre la fiducia nella Provvidenza.
Patrono della Chiesa, aiutaci ad amare la Parola e i Sacramenti, la Chiesa e i poveri, riconoscendo che ognuna di queste realtà è sempre il Bambino e sua madre.
O umile carpentiere, da te Gesù ha imparato il valore e la dignità del lavoro. A noi insegni che il lavoro è partecipazione all’opera stessa della salvezza.
O sposo castissimo di Maria Vergine, tu hai amato e messo al centro Maria e Gesù. La tua felicità è stata il donarti. Prega per tutti i chiamati al matrimonio, al sacerdozio ministeriale e alla vita consacrata, perché giungano alla maturazione del dono di sé, facendosi segno della bellezza e della gioia dell’amore. Da te imploriamo la grazia delle grazie: la nostra conversione. Patrono della buona morte, prega per noi. Amen!

L’”Eccomi” di Maria per vivere il tempo dell’Avvento

La domenica appena trascorsa ci ha introdotti nel tempo dell’Avvento, un periodo speciale di preparazione al rinnovarsi del mistero dell’Incarnazione del Verbo di Dio fattosi uomo nel grembo di Maria.

L’”ECCOMI” DI MARIA

La storia della salvezza nasce da questa semplice parola pronunciata da Maria di fronte all’”enormità” dell’annuncio dell’angelo. Siamo chiamati a riflettere sul fatto che questa giovane fanciulla, certamente turbata, si fida immediatamente di quanto le viene rappresentato pur comprendendo, anche se confusamente e fin da subito, il carico di gioia e di dolore che la scelta di Dio avrebbe comportato per la sua vita. A differenza di quanto noi siamo abituati a fare in ogni frangente importante, Maria non fa alcun calcolo sul futuro, ma vive pienamente il “qui ed ora” dell’oggi mettendosi completamente a disposizione del Signore.
Maria dice “Eccomi”. Sono qui. Adesso. È l’espressione più bella di tutta l’umanità. È l’affermazione di chi dichiara di esistere non nel ricordo di ciò che è passato, né nei progetti di ciò che dovrà accadere domani, ma qui ed ora, in questo istante. Il primo vocabolo della nostra fede è quest’Eccomi. Dovremmo impararlo a pronunciare ogni mattina. Davanti a tutte le circostanze. Nell’ora della gioia, come in quella del dolore: Eccomi. Sono qui, voglio affrontare, mi voglio fidare. Non capisco tutto ma metto ciò che posso, cioè metto ciò che sono ora».
Eccomi! è affidarsi ogni giorno a Dio, come Maria.

Non è per niente facile per noi ripetere “Eccomi” e, solo con il Suo aiuto e attraverso la preghiera, possiamo cercare almeno di avvicinarci a quel Si incondizionato:
«Santa Maria, Vergine del Sì. Tu che con la tua consapevole incoscienza ci insegni a pronunciare gli eccomi decisi della vita, aiutaci a riconoscere ciò che vale il rischio da ciò che non lo vale. Fa’ che riusciamo di nuovo a prendere sul serio ciò che il nostro cuore intuisce, e liberaci dalla tentazione di calcolare tutto, perché tolte le debite prudenze, i calcoli sono quasi sempre troppo stretti per contenere la vita». don Luigi M. Epicoco

‘ Festa della Natività di Maria Santissima ‘

”Ci rattrista il pensiero delle tante manifestazioni della vita moderna in cui la Donna appare decaduta dall’altezza spirituale ed etica, che il migliore costume civile e la elevazione alla vocazione cristiana le attribuiscono, al livello dell’insensibilità morale e spesso della licenza pagana; è privata la Donna, mentre le sono aperte le vie delle esperienze più pericolose e morbose, della vera felicità e dell’amore vero, che non possono mai esser disgiunti dal senso sacro della vita.

E Ci fa pena anche il vedere come tante anime femminili, fatte per le cose alte e generose, non sanno più oggi dare alla propria vita un senso pieno e superiore, perché mancano di due coefficienti della pienezza interiore: la preghiera, nella sua espressione completa, personale e sacramentale: e lo spirito di dedizione, di amore cioè che dà e che vivifica. Restano anime povere e tormentate, a cui le distrazioni esteriori recano fallace rimedio.” (tratto dall’omelia di Paolo VI l’8 settembre 1964)

Per approfondimenti segui il link: https://www.vatican.va/content/paul-vi/it/homilies/1964/documents/hf_p-vi_hom_19640908_nativita-vergine-maria.html

9 Giorni con Maria

Quest’anno con meno restrizioni rispetto allo scorso anno siamo riusciti a festeggiare la nostra Mamma delle Grazie. Nove giorni di preghiere e meditazioni sulla vita di Maria Santissima insieme ai sacerdoti e ai tanti fedeli. Momenti di pura Grazia e comunione fraterna.
Padre Pablo Lorenzo, predicatore passionista, ha trattato nelle sue omelie mattutine il tema: ‘‘Maria Santissima delle Grazie e le vicende terrene dei battezzati suoi figli”.
”Tutte le fasi della vita di Maria sono ripercorse dalle stagioni della nostra vita spirituale. C’è una vicinanza profondissima tra l’esperienza, la vita della Madre del Signore e la vita di ciascuno di noi. Si perchè il Signore l’ha voluta e messa sulla nostra strada non soltanto perché potessimo ammirarla ma perchè attraverso di Lei potessimo capire cosa dovremmo fare e come la nostra vita diventi, poi, autenticamente cristiana. Se vogliamo capire in che modo un discepolo deve essere un ‘vero discepolo’ dobbiamo ‘guardare’ Maria dove tutto In Lei è messo in maniera ordinata e noi, con lo sguardo e a Lei legati ci lasciamo guidare verso ciò che un giorno saremo”.

Tra i festeggiamenti vi sono stati gli 80 anni compiuti dalla fondatrice delle ‘Figlie di Maria delle Grazie’, Teresa Fammiano e il rinnovo dell’Atto di Consacrazione a Maria di alcune persone.
Il Vescovo Angelo Spinillo ha chiuso i festeggiamenti in onore a Maria con la Solenne Celebrazione Eucaristica accompagnato da don Vincenzo Apicella e altri sacerdoti.
Grazie Maria!!!

Ecco alcune foto dei ‘battezzati Suoi Figli’ in cammino con Maria Ss:

Un unico Coro di Voci e di Sogni

Un unico Coro di Voci e di Sogni

1 luglio 2000 – 1 luglio 202121 anni fà, il 1° luglio dell’anno 2000, il carissimo don Francesco Saverio Russo volava al cielo e abbracciava la Madonna delle Grazie nel giorno della Sua Festa. Clotilde Esposito (nipote del sacerdote Francesco Saverio Russo)

Don Franco Picone: Una vera vocazione al Sacerdozio e un cercatore di vocazioni, attratto dalla semplicità della Cappella del Sacro Cuore e desideroso di trasformarla in una reggia per i giovani: noi lo ricordiamo così. Con la sua fede don Franco ti faceva guardare lontano, per la sua integrità morale era un esempio, per la sua preparazione culturale insegnava ricerca e confronti tra scienza e fede.

Don Stefano Rega: don Franco aveva una personalità molto originale e a volte facevi fatica a comprenderlo e a starci dietro. Era capace di programmare molte iniziative in campo spirituale, pastorale e vocazionale, nella parrocchia della Madonna delle Grazie e anche in altre zone di periferia ma era anche geniale nel pensare e realizzare con le sue stesse mani opere ”strutturali”. Sapeva regalarti anche un sogno che amava chiamare Oasi Sacro Cuore.

Don Leonardo Bruno: don Franco è stato un lavoratore instancabile nella vigna del Signore, non ha assecondato le paure per la sua salute e ha donato la vita senza risparmiarsi quelle fatiche e sofferenze che hanno anticipato la sua scomparsa.

Don Vincenzo Marfisa: dopo 21 anni lo ricordiamo tutti con tanto affetto e per lui e con lui vogliamo pregare nella nascente Parrocchia del Sacro Cuore. Qui, dove insieme a tanti giovani, si è speso con tutte le sue forze, dopo diversi anni stanno nascendo i primi germogli di una nuova comunità che affidiamo alla preghiera di tutti.

Questi e tanti racconti raccolti nel libro ‘Don Franco Russo e il Sogno condiviso’.

Ecco alcuni momenti scattati durante la presentazione del libro:

Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria

Si dice che una cosa è immacolata quando è priva di qualsiasi macchia. Ciò che è immacolato non ha né difetti né imperfezioni. Quando uno dice: “Questa stanza è immacolata”, intende dire che la stanza è molto pulita. Dire a qualcuno: “Appari immacolato” significa che i suoi abiti sono stirati con eleganza e non fanno una grinza, mentre si presenta in ordine anche nel resto: capelli, unghie, barba: tutto è perfettamente apposto. Il cuore è l’organo del corpo che pompa sangue attraverso il sistema circolatorio. Però, la parola “cuore” si riferisce spesso al centro emozionale di una persona. L’amore e l’odio, il coraggio e la paura, la fiducia e l’offesa sono ritenuti come aventi la loro sede nel cuore. Dire a uno: “Abbi cuore” comporta un riferimento alla compassione umana. Certe funzioni, che sono localizzate nel cervello, vengono alle volte considerate come se fossero nel cuore. Maria, la Madre di Gesù, “serbava tutte queste cose nel suo cuore”. Dopo la nascita di Gesù e la visita dei pastori, Maria “serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore” (Lc 2,19). Fece cosi anche dopo che ebbe ritrovato Gesù dodicenne nel Tempio (Lc 2,5 1). Nel cuore puro della Madre di Dio, erano conservate le meraviglie della rivelazione di Dio al suo popolo.
Dio continua a rivelarsi nel cuore degli uomini. Ciò avviene spesso come una meditazione: uno sta seduto con calma e, senza dire una parola, riflette sugli eventi della giornata; cerca la presenza di Dio nel quotidiano della vita, negli incontri sul lavoro, nelle conversazioni durante il pranzo, mentre nella sua auto torna a casa alla sera, a tavola in famiglia durante la cena, ecc. In questi eventi, si può scoprire che è Dio che guida e porta avanti ogni cosa; è Lui che aiuta a crescere nella grazia, a comprendere le sue vie. Riflettendo su queste cose, uno le serba nel suo cuore. (tratto da chiesa)

Visitazione della Beata Vergine Maria: ‘Maria si alzò e andò in fretta’

Maria, Mamma che decide e agisce
Nella preghiera, davanti a Dio che parla, nel riflettere e meditare sui fatti della sua vita, Maria non ha fretta, non si lascia prendere dal momento, non si lascia trascinare dagli eventi. Ma quando ha chiaro che cosa Dio le chiede, ciò che deve fare, non indugia, non ritarda, ma va “in fretta”.
Sant’Ambrogio commenta: «La grazia dello Spirito Santo non comporta lentezze». L’agire di Maria è una conseguenza della sua obbedienza alle parole dell’Angelo, ma unita alla carità: va da Elisabetta per rendersi utile; e in questo uscire dalla sua casa, da se stessa, per amore, porta quanto ha di più prezioso: Gesù; porta il Figlio.
A volte, anche noi ci fermiamo all’ascolto, alla riflessione su ciò che dovremmo fare, forse abbiamo anche chiara la decisione che dobbiamo prendere, ma non facciamo il passaggio all’azione. E soprattutto non mettiamo in gioco noi stessi muovendoci “in fretta” verso gli altri per portare loro il nostro aiuto, la nostra comprensione, la nostra carità; per portare anche noi, come Maria, ciò che abbiamo di più prezioso e che abbiamo ricevuto, Gesù e il suo Vangelo, con la parola e soprattutto con la testimonianza concreta del nostro agire. Papa Francesco