Io Accolgo te: ‘Amarsi da peccatori”

Corsi Prematrimoniali

La vita di famiglia offre occasioni uniche per perdonare ed essere perdonati. Quando vengono feriti i sentimenti, dì “perdonami” e “ti perdono”: darai un’ altra occasione all’ AMORE.

1. Quando sorge una situazione di litigio, chi di noi due fa il primo passo per riconciliarsi?
2. Sono consapevole che chi compie il primo gesto è la persona più matura e forte?
3. Sei d’accordo sui cinque modi di chiedere perdono?
a. Il rammarico (“Mi dispiace”)
b. L’assunzione di responsabilità (“Ho sbagliato”)
c. Il tentativo di rimediare (“Cosa posso fare per rimediare”)
d. L’impegno sincero (“Cercherò di non farlo più”)
e. Richiesta di perdono (“Puoi perdonarmi”)

Il perdono nella coppia
Non aver paura del litigio: avere dei conflitti è naturale e inevitabile;
avere dei conflitti non è un segnale cattivo: il litigio è un’opportunità di crescita nella relazione;
ci sono conflitti e conflitti: saperli riconoscere per affrontarli meglio;
come trasformare il litigio in un buon confronto: litigare male, litigare bene. – Perdonarsi….sempre. Il perdono come il dono più alto della tenerezza che ama . Il perdono è un dono completo, perfetto, non per dovere e nemmeno per costrizione morale.

1) Risoluzione negativa dei conflitti:
Stile competitivo: quando prevale uno sull’altro.
Stile dell’evitamento: quando si nega l’evidenza del problema per evitare l’ansia del confronto interpersonale.
Stile dell’accomodamento e del compromesso : si dilazionano i tempi per affrontare i conflitti e nel frattempo si sceglie il compromesso accomodante.
Aspettare il momento giusto lasciando decantare le emozioni negative.
Cercare il bene comune, senza pretendere la vittoria ad ogni costo e senza scegliere la logica del muro contro muro.
Aprirsi al cuore di Dio: il fatto di essersi sposati in chiesa non esime da situazioni difficili. Paolo VI nell’ “Humanae vitae”: “non scoraggiarsi, ma con umile perseveranza ricorrere al sacramento della confessione”.

PREGHIERA FINALE
Signore, riconciliami con me stesso.
Come potrei incontrare e amare gli altri
se non mi incontro e non mi amo più?
Signore, tu che mi ami cosi come sono
e non come mi sogno,
aiutami ad accettare la mia condizione di uomo,
limitato ma chiamato a superarsi.
Insegnami a vivere con le mie ombre e le mie luci,
con le mie dolcezze e le mie collere,
i miei sorrisi e le mie lacrime, il mio, passato e il mio presente.
Fa’ che mi accolga come tu m’accogli,
che mi ami come tu mi ami.
Liberami dalla perfezione che mi voglio dare,
aprimi alla santità che vuoi accordarmi.
Risparmiami i rimorsi di chi rientra in se stesso per non uscirne più,
spaventato e disperato di fronte al peccato.
Accordami il pentimento che incontra il silenzio del tuo sguardo
pieno di tenerezza e di pietà.
E se devo piangere, non sia su me stesso ma sull’ amore offeso.
La tua tenerezza mi faccia esistere ai miei stessi occhi!
Spalanca la porta della mia prigione
che io stesso chiudo a chiave!