CHI SONO IO PER TE?

Riflessioni&Meditazioni

Prendere per vivere

La liturgia della Parola oggi ci propone la domanda chiave di Gesù ai suoi discepoli: ” Voi, chi dite che io sia?”. Insieme ad essa, l’annuncio della sua Morte e Risurrezione. A questo però aggiunge una proposta a chi lo riconosce come Signore per dare senso pieno alla sua fede: prendere la propria croce e seguirlo, perdendo la sua vita per Lui. Il profeta Zaccaria ci aiuta ad assumere le giuste disposizioni interiori per aderire alla richiesta di Gesù.

Possiamo oggi metterci in ginocchio davanti al Crocefisso e aspettare silenziosi. Molte volte, attraverso la sua Parola, atrraverso le persone e gli eventi della nostra vita, Egli ci ha chiesto: ” CHI SONO IO PER TE? ”e, contemporaneamente, nella medesima Parola e negli stessi avvenimenti si è svelato a noi, si è fatto conoscere. Ma per accogliere questo reciproco svelarsi e conoscersi, perchè dia frutti di vita, abbiamo bisogno che Dio stesso ci converta, così come è successo alla casa di Davide e agli abitanti di Gerusalemme. Dobbiamo chiedere al Signore di riversare su di noi uno ”spirito di grazia e consolazione”, affinchè guardiamo a ”Colui che hanno trafitto” con occhi nuovi, occhi che sanno piangere davanti all’amato, piangere per gratitudine, per pentimento, per mettere tra le sue bracia il nostro dolore, per ripartire da zero, per cambiare. Il nostro sguardo, il nostro corpo, la nostra voce, i nostri sentimenti e pensieri potranno far proprie le parole del salmo e dare così una risposta alla domanda ”Voi chi dite che io sia?”: Tu sei il mio Dio, ti cerco all’aurora, ho sete di Te come terra arida, mi stringo a te che sei il mio aiuto e ti benedico. Questa consapevolezza, lentamente, penetrerà nell’anima come una goccia che non teme di scavare la roccia con la sua perseveranza e pazienza, con la sua fragilità.
Più il volto di Cristo si sarà impresso nel nostro pensare, agire e amare, tanto più capiremo il suo invito a ”perdere” la nostra vita, e desidereremo che sia Lui la nostra vita. Non si riesce a rinnegare se stessi se non per qualcosa di più grande, qualcosa e Qualcuno che riempia, sazi, trasfiguri. Qualcuno da cui ci si senta conosciuti, amati, cercati. Non possiamo pretendere che cambi chi non sa cosa significhi sentirsi amato. La nostra vita allora è spesa bene tutte le volte che la ”perdiamo” affinchè qualcuno conosca e sperimenti sulla sua pelle l’amore di Dio, attraverso il nostro amore.

Preghiera: Consola, o Signore, il cuore degli uomini. Dona a tutti di conoscerti, di lasciarsi amare e trasfigurare da te. E, nella tua bontà, fà di me uno strumento della tua misericordia.

Agire: Rifletterò su cosa ancora devo ”perdere”, cosa devo ”lasciare andare” per salvare la mia vita: presunzione, autosufficienza, tristezza, paure, egocentrismo…