”Oltre la cenere c’è la VITA”

Cammino di preghiera

Ceneri, digiuno, elemosina, preghiera, risurrezione… e poi? Dove ci porta la Quaresima? Quali passaggi interiori riesce ad attivare?

I contadini, alla fine dell’inverno, spargono proprio la cenere sul terreno per offrire nuovo vigore alla terra. E poi si scopre che la cenere non è l’ultima parola: dalla cenere si risorge. La cenere conserva e cuoce ciò che custodisce. E allora ci sembra opportuno, in tempi un po’ difficili, il proporre a ogni cristiano di riscoprire in ogni cosa scintille di vita sempre possibile, riscoprire di non arrendersi al difficile, di non accontentarsi del dovere, ma – ovunque e sempre – di riscattare la bellezza, la passione, la totalità con cui Colui che ci ama continua a riconsegnarci al mondo da amati.

Chiediamocelo: quante Quaresime abbiamo vissuto? Quanti propositi di digiuno e astinenza abbiamo fatto? E quanto siamo cambiati? Quanto la «morte di Dio» ci rende nuovi?
Tutto ci commuove e nulla ci tocca.
Pieghiamo la testa, uniamo le mani, ma poi le logiche di Dio ci restano estranee… e questa verità scomoda è sotto i nostri occhi. Emerge da qualsiasi poro del nostro vivere civile.

Nel cuore di Dio, oltre la cenere c’è la vita: ed è a quella vita che il Padre buono desidera accompagnarci. Vita piena, risorta e non frustrata. Vita donata nella libertà dell’amore. Vita umanamente realizzata e capace di far brillare il mondo con scintille di umanità guarita, amata, redenta.
Allargare, dilatare, portare a compimento: è ciò che Dio in Gesù ha fatto.
È ciò che noi contempliamo nella Pasqua.
È ciò che Dio ci chiede di poter fare in noi.

tratto dal libro ‘Dalla cenere la vita”